Il settore della Ceramica artistica tradizionale rappresenta un’eccellenza per il ‘Sistema Italia’, trovando importanti corrispondenze in numerosi campi come l’artigianato, l’arte, il turismo, il design, in una parola nel ‘Made in Italy’. Non poteva perciò mancare in questo momento di crisi un’attenzione particolare a questo settore da parte del mondo politico che, a livello nazionale o locale, opera a favore della ceramica artistica tradizionale nazionale. Un’azione continuativa, che è una vera e propria missione, è svolta dall’AiCC, l’associazione italiana città della ceramica che raggruppa i 46 comuni italiani riconosciuti dal Ministero dello Sviluppo economico di ‘affermata tradizione ceramica’, alla quale si sono aggiunte, nel corso del 2020, nuove importanti iniziative anche a livello parlamentare nazionale.
In particolare, nel luglio del 2020 è stato approvato dal Parlamento, su proposta del deputato Gianpaolo Cassese, pugliese di Grottaglie – una delle principali città della ceramica in Italia – uno stanziamento al settore di due milioni di euro nel decreto Rilancio. Nei giorni scorsi inoltre, lo stesso Cassese, in occasione dell’approvazione della Legge di Bilancio alla Camera, ha presentato un ordine del giorno, accolto dal Governo, con la richiesta di considerare, nei prossimi interventi di sostegno delle attività economiche, le aziende del comparto della Ceramica artistica e tradizionale e di intraprendere ogni utile iniziativa per favorirne il rilancio. E sempre su iniziativa del deputato M5S pugliese, al fine di promuovere interventi strategici e a lungo termine, si è costituito un Intergruppo parlamentare per le Città della Ceramica artistica e tradizionale, che – dichiara lo stesso Cassese – “coinvolge in modo trasversale tutti i Parlamentari che hanno a cuore le sorti del comparto ceramico del nostro Paese, in un lavoro comune, programmato, continuativo per mettere in campo iniziative, anche sul piano legislativo, di tutela e rilancio di questo settore: le adesioni ad oggi ricevute coprono tutto l’arco delle forze politiche presenti in Parlamento e sono rappresentative di circa 30 città della ceramica riconosciute dal Ministero dello Sviluppo Economico distribuite in tutto il territorio nazionale. Dalla qualità della discussione avviata ci sono tutte le condizioni per procedere positivamente, ampliando certamente la platea dei partecipanti, stimolando la nascita di un intergruppo anche in Senato, e coinvolgendo tutti gli attori esterni interessati, tra tutti l’AiCC con cui ho avviato da tempo un confronto molto utile. Abbiamo cominciato a mettere sul tavolo una serie di problematiche da affrontare e proposte su cui ragionare -aggiunge Cassese- dalla semplificazione e riqualificazione del marchio alla lotta alla contraffazione, che costituisce una priorità per tutte le eccellenze del nostro Made in Italy, alla riqualificazione delle politiche formative per i giovani, alla promozione e all’incremento dell’export e a molto altro ancora. Interventi dunque non solo estemporanei, ma a lungo termine e strutturali, a cui affiancare iniziative concrete in grado di sostenere il settore nell’immediato tenendo conto dell’emergenza sanitaria causata dal Covid. Con l’AiCC poi la collaborazione è particolarmente fruttuosa”, dice infine il deputato, “avviata da tempo e con una interlocuzione costante intrapresa con il presidente e sindaco di Faenza Massimo Isola, che potremo mettere a valore per il nostro lavoro collettivo già a partire dalla prossima riunione, alla ripresa delle attività dopo la pausa natalizia”.
“Sull’artigianato artistico”, spiega invece Massimo Isola, sindaco di Faenza e presidente AiCC, “in questi mesi, insieme al senatore Stefano Collina, abbiamo lavorato con grande intensità per poter indirizzare risorse statali al settore ceramico. Durante questo percorso, nel nostro tavolo di lavoro è poi entrato a far parte anche l’onorevole Gianpaolo Cassese, e assieme abbiamo creato le condizioni affinché il Parlamento licenziasse il finanziamento straordinario di due milioni di euro per il settore ceramico. Si tratta indubbiamente di un grande risultato e ora siamo pronti a realizzare gli step successivi. Partiremo avendo a mente due obbiettivi immediati che ci consentiranno di rendere strutturale la fiducia accordataci dallo Stato attraverso l’investimento per questo settore che oggi è in gran parte preso in consegna dagli enti locali, ma che necessita di un coordinamento e di un confronto maggiormente costruttivo con l’ente centrale. La prima azione è la costituzione di un intergruppo di lavoro trasversale, partecipato da parlamentari eletti nei collegi delle città ceramiche, per incidere, monitorare e intervenire costantemente sull’attività governativa con l’obiettivo di intercettare risorse e maggiore attenzione sul mondo ceramico. Secondo punto da centrare nell’immediato sarà il rinnovo del Consiglio Nazionale Ceramico, strumento del Ministero dello Sviluppo Economico del quale fanno parte le città di tradizione ceramica insieme a rappresentanti dei diversi ministeri dello Stato, in particolare Miur, Mise e Mibact. L’organo ha recentemente concluso la sua esperienza e dovrà essere rinnovato. Contiamo di riuscire a convocare la prima riunione entro il mese o nei primi giorni di febbraio. Il Consiglio è l’organismo operativo attraverso il quale dovrà essere gestito il finanziamento accordatoci dallo Stato, che dovrà vedere la sua declinazione in progetti a sostegno dei mercati su strada, per quelli on-line e in altri eventi legati alla ceramica”.