Rimane alta in questo periodo dell’anno- nonostante il frangente emergenziale in atto – la domanda di prodotti ittici, che continua ad aumentare in maniera esponenziale con l’approssimarsi del periodo delle festività natalizie.
A questo dato oggettivo, la Guardia Costiera risponde con un’operazione complessa nazionale finalizzata a contrastare l’inevitabile incremento del rischio a cui è esposto il consumatore finale nell’acquisto di prodotti ittici provenienti – soprattutto in questo periodo dell’anno – dall’estero e immessi sul mercato privi delle necessarie informazioni sulla provenienza e, molto spesso, non idonei al consumo umano poiché non rispondenti ai necessari parametri di qualità e genuinità.
L’operazione complessa “Frontiere Tracciabili” – partita all’inizio di dicembre e prevista proseguire fino al termine delle festività – vede impegnati oltre 3mila uomini e donne della Guardia Costiera in una serie di mirati controlli lungo l’intera filiera ittica, concentrati soprattutto sulle grandi piattaforme logistiche di distribuzione, ove peraltro principalmente viene accentrato anche il prodotto proveniente dall’estero; all’intenso piano di controlli, si sono inoltre aggiunte verifiche mirate sui punti di ingresso dello stesso nel territorio italiano come porti e aeroporti, nonché verifiche su strada e lungo autostrade. L’operazione si focalizza sulla verifica della bontà dei prodotti della pesca importati, perché rispondano ai requisiti di igiene, qualità e tracciabilità, garantendo tutte le informazioni necessarie ad attestarne la loro provenienza legale.
Una stretta, quella della Guardia Costiera Italiana, nei controlli – rafforzati dalla collaborazione con altre Amministrazioni dello Stato – che mette al centro il cittadino, tutelato nell’acquisto di prodotti sicuri, controllati e certificati, evitando l’immissione nella media e piccola distribuzione di decine di tonnellate di prodotti della pesca pericolosi per i consumatori finali.
Accade anche spesso che i prodotti ittici siano venduti – consumando delle vere e proprie frodi a carico dei consumatori – a prezzi maggiorati, nonché quali specie più pregiate, attraverso l’immissione sul mercato di prodotti della pesca che, invece, per origine, provenienza, qualità differiscono dalle caratteristiche dichiarate all’ignaro consumatore.
È scattata così – a tutela del “made in Italy” e a sostegno degli operatori nazionali del settore della pesca, già colpiti dalle difficoltà connesse all’emergenza epidemiologica in atto – la scelta mirata di rafforzare le attività degli ispettori della Guardia Costiera specializzati nei controlli sulla pesca con un focus sui prodotti importati dall’estero, pronti ad essere smistati in maniera illegale e, quindi, non concorrenziale sul mercato italiano attraverso la grande e media distribuzione.
Il dispositivo operativo, coordinato a livello nazionale dal Centro Nazionale di Controllo Pesca del Comando Generale della Guardia Costiera di Roma, e articolato a livello territoriale sui Centri di Controllo Area Pesca delle 15 Direzioni Marittime regionali, ha permesso di registrare, ad oggi, 9.000 verifiche condotte dagli ispettori della pesca su tutto il territorio nazionale : 380 le sanzioni elevate, per un importo complessivo di oltre 600 mila euro, con 274 sequestri operati per un totale di circa 80 tonnellate di prodotto ittico irregolare pronto ad essere immesso nel circuito della grande distribuzione.
Numerosi i controlli anche da parte dei nuclei ispettivi dei Comandi della Direzione Marittima dell’Emilia – Romagna, coordinati dall’VIII Centro controllo area pesca, che hanno portato al sequestro/fermo amministrativo di oltre 4,5 tonnellate di prodotto ittico irregolare, per gran parte proveniente dall’estero. Si segnalano in particolare due distinte operazioni, tra le altre, condotte dai nuclei ispettivi negli hub logistici (centri di stoccaggio e lavorazione / import-export di prodotti ittici), che hanno portato alla scoperta in un caso di 865 kg (seppie e scampi), in un altro di 1195 kg (totani, pesce specchio), di prodotti ittici detenuti oltre il termine minimo di conservazione.
Numeri destinati ad aumentare con il trascorrere dei giorni e che si inseriscono nello sforzo complessivo posto in essere dalla Guardia Costiera in materia di controllo pesca nel 2020, per un importo di oltre 7milioni di euro di sanzioni comminate, cui è scaturito il sequestro di oltre 340 tonnellate di prodotto irregolare, un terzo del quale di provenienza estera. Numeri che testimoniano la portata dello sforzo profuso dal Corpo nella funzione di controllo del settore della pesca, affidatagli dal competente Dicastero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (nella scheda allegata sono riportati sia i dati dell’operazione Frontiere Tracciabili sia i dati complessivi riferiti al 2020).
“Già nel nome questa rilevante operazione indica due priorità: garantire i consumatori, garantire informazioni corrette sull’origine e tracciabilità del cibo e, in questo caso, del pescato. Ringrazio la Guardia Costiera che durante tutto l’anno svolge un’attività di controllo e prevenzione per la tutela dell’intera filiera della pesca, fino al consumatore finale. Operazioni come queste, su larga scala, hanno lo scopo di assicurare la qualità del pescato che arriva sulle nostre tavole in questi giorni in cui la richiesta di prodotto ittico è certamente più elevata.” ha dichiarato la Ministra delle politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova. “Grazie al costante operato delle donne e uomini del Corpo lungo la filiera ittica e all’attenzione costante nei confronti del prodotto importato dall’estero, a tutela del Made in Italy, viene assicurata – non solo la piena sostenibilità dell’attività di pesca nei nostri mari – ma il costante supporto al ceto peschereccio e alle imprese italiane.”
«Questa operazione – ha affermato il Comandante Generale della Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino – conferma l’attenzione che il Corpo, e più genericamente del Sistema-Italia, rivolgono alle eccellenze del Paese, in questo caso i nostri pescatori, ancor più in un frangente delicato quale quello che stiamo attraversando, dando riposte concrete alla necessità di tutela dei nostri cittadini».