Nella notte tra mercoledì 16 e giovedì 17 dicembre, oltre 16 tonnellate di stupefacenti, scortati da mezzi terrestri e aerei, sono state distrutte alle prime luci dell’alba al termovalorizzatore di Ravenna. L’importante quantitativo di droga confiscato è il risultato di varie operazioni, svolte in Italia e all’estero. 14 tonnellate di amfetamine sono state sequestrate dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata di Napoli nel porto di Salerno nel mese di giugno scorso, e poche settimane prima un’altra operazione nell’ambito della stessa indagine aveva permesso la confisca di 2,8 tonnellate di hashish.
A fine giugno si è inoltre svolto un maxi sequestro di amfetamine provenienti dalla Siria, culmine di una operazione senza precedenti: 84 milioni di pasticche, valore di mercato superiore al miliardo di euro. Da allora, le indagini sono proseguite in coordinamento tra la Procura della Repubblica di Napoli e quella di Salerno, sia nell’ottica di individuare tutti i soggetti coinvolti nel traffico, sia i mercati di destinazione.
Dopo aver completato tutte le analisi sull’enorme quantitativo sequestrato, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli ha optato per eseguire la complessa operazione di distruzione di tutta la droga all’interno del termovalorizzatore di Ravenna. Alle operazioni, che hanno richiesto un intera giornata di lavoro, hanno partecipato oltre 50 finanzieri del Comando Provinciale di Napoli selezionati tra gli specialisti di antimafia, antidroga e ordine pubblico, 9 auto e 2 elicotteri.