“Il direttore generale dell’AUSL Romagna, Tiziano Carradori, ha risposto venerdì scorso in maniera interessante e puntuale alla mia interrogazione del 9 novembre: “Persone infette in isolamento. L’AUSL rispetti le disposizioni”, dimostrando che il mese passato da allora è stato proficuamente utilizzato per risolvere le criticità sollevate dall’interrogazione” afferma Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna.
“Richiamando la circolare del ministero della Salute che, dopo aver abolito la pratica del doppio tampone negativo, aveva anche posto un tetto massimo di 21 giorni per l’isolamento dei positivi senza sintomi di infezione che non si negativizzano, avevo infatti sottolineato che nella provincia di Ravenna non si era avuta conoscenza del conseguente atteso innalzamento delle “guarigioni” dall’infezione, come invece riscontrato nell’AUSL confinante di Imola e negli altri distretti provinciali della stessa AUSL Romagna” prosegue Ancisi.
“Nel ravennate, non si comunicavano guarigioni da più di una settimana. Avevo dunque chiesto se in provincia di Ravenna si stessero rispettando correttamente le disposizioni ministeriali. Di seguito la risposta, rimandando in calce ai grafici prodotti.
- L’elevato numero di casi giornalieri (in diverse giornate vicino ai 250 casi) ha comportato un grandissimo impegno nel mantenere il tracciamento dei contatti, dato che per ogni caso si deve considerare una media di 7/8 contatti stretti che devono essere tracciati e per i quali deve essere organizzata, entro 48 ore, l’effettuazione dei tamponi e la disposizione dei provvedimenti..
- Confrontando la distribuzione di casi in base alla motivazione all’origine del tampone tra la Regione e la provincia di Ravenna, si può vedere che oltre il 50% dei casi positivi ravennati sono stati individuati in persone asintomatiche, ricercate attivamente dall’AUSL a seguito dell’attività di contract tracing e di screening per categorie di popolazione più a rischio. La proporzione di casi di cui non è nota l’origine è decisamente inferiore a quella osservata nella Regione Emilia-Romagna. Questo ci fa capire che, anche nel periodo di massima incidenza, nella nostra provincia l’attività di tracciamento non è saltata ed ha consentito di individuare e porre in isolamento molti positivi che non avevano manifestato i sintomi del Covid 19.
- In merito al problema della mancata comunicazione delle guarigioni a seguito dell’elevato numero di casi giornalieri da tracciare, il Servizio igiene Pubblica ha maturato un arretrato nell’aggiornamento del sistema regionale di alimentazione dei casi che ha avuto come conseguenza la mancata comunicazione delle guarigioni nei bollettini quotidiani. Questo non corrisponde però alla mancata gestione dei singoli casi, bensì all’aggiornamento del data base regionale. L’Azienda USL ha immediatamente recepito le indicazioni della Circolare del Ministero della Salute che ha modificato i criteri per la conclusione dell’isolamento dei casi positivi al Covid 19 e di quarantena per i contatti stretti anche se nel periodo di massima incidenza alcuni dei casi in isolamento o quarantena hanno ricevuto con qualche giorno di ritardo i provvedimenti di fine isolamento e fine quarantena.
- Per risolvere il problema sono state implementate alcune azioni: adeguamento del sistema informatico di gestione dei casi e dei contatti con la possibilità di emissione rapida dei provvedimenti che prima venivano elaborati manualmente da personale amministrativo; assunzione di nuove risorse, mediche, infermieristiche e amministrative anche utilizzando il bando emanato dalla Protezione Civile nazionale; implementazione dell’utilizzo per le attività di screening dei tamponi antigenici al posto di quelli molecolari per aumentare la capacità di risposta del laboratorio e ridurre conseguentemente i tempi di refertazione; convenzioni con laboratori privati. L’insieme delle misure si è rivelato efficace e i tempi di gestione dei provvedimenti si stanno riducendo mentre nel contempo si sta lavorando sull’aggiornamento del data base regionale per migliorare la comunicazione pubblica dei guariti attraverso i report quotidiani”.
Si può dedurne come la carente comunicazione delle guarigioni – che tra l’altro contribuiva a mostrare una situazione epidemica nella provincia di Ravenna più penalizzate del reale – sia stata dovuta a problemi di aggiornamento del data base e non di effettiva gestione delle persone. Pensiamo di aver contribuito, con l’interrogazione, a far chiarezza e soprattutto a che fossero predisposti gli adeguamenti, le implementazioni e le nuove disponibilità, di cui la risposta riferisce, utili alla soluzione del problema” afferma Ancisi.
“In effetti, la settimana scorsa sono state comunicate nel bollettino quotidiano circa 30-40 guarigioni al giorno, non tantissime, ma comunque regolari. Il 4 dicembre ne erano state improvvisamente comunicate 975 e il 5 dicembre 847, facendo supporre l’avvenuto riallineamento dei sistemi argomentato da Carradori” conclude Alvaro Ancisi.