Il decreto Ristori Quater da 8 miliardi, approvato ieri notte dal Consiglio dei ministri, arriva oggi in Gazzetta ufficiale. Solo il rinvio delle scadenze fiscali di novembre e dicembre per imprese e professionisti vale due terzi del totale (5-6 miliardi). Poi ci sono 700 milioni per i bonus di Natale da 1.000 ai lavoratori precari di turismo, terme e spettacolo e da 800 euro per quelli dello sport. Le tasse rinviate dovranno però essere pagate in un’unica soluzione nel 2021: l’1 marzo per la pace fiscale e il 30 aprile gli altri.
Il decreto sarà accorpato ai precedenti tre che lo precedono e che sono in discussione al Senato: alla fine ci sarà un unico decreto Ristori. Mentre la Camera prova a districarsi sui 7.000 emendamenti arrivati alla legge di Bilancio. Non c’è molto tempo. Entrambi i provvedimenti saranno “monocamerali” di fatto: modificati da un solo ramo del Parlamento e ratificati dall’altro nel giro di un mese, senza doppie letture.
Tra le limature dell’ultimo istante al Ristori quater il nodo del cambio di colore delle Regioni. Una clausola di salvaguardia dovrebbe impedire la beffa per imprese, esercenti, partite Iva – ad esempio in Lombardia e Piemonte – messi in zona rossa per tre settimane e da ieri in arancione e quindi costretti a dimostrare perdite di un terzo del fatturato per rinviare Irpef, Ires e Irap ad aprile. Così i ristoratori nelle zone arancioni da ieri gialle (è il caso della Liguria).
Anche i beneficiari della rottamazione ter e del saldo e stralcio pagheranno le rate del 2020 nel 2021. All’orizzonte si profila una rottamazione quater delle vecchie cartelle. La vuole il M5S che pressa il Pd. A gennaio si discuterà poi di un altro corposo decreto Ristori quinquies per coprire tutte le attività e i lavoratori lasciati fuori sin qui o indennizzati con piccole somme. Il criterio non sarà più quello dei colori regionali o dei codici Ateco che identificano i settori fermati, sospesi o ridotti. Ma solo quello del crollo di fatturato.
Anticipi. Mini proroghe per Irpef, Ires e Irap
Il decreto Ristori quater concede una mini-proroga per il versamento degli acconti di Irpef, Ires e Irap da parte di imprese e professionisti. La scadenza di oggi 30 novembre viene portata al 10 dicembre. Lo stesso margine viene assicurato in ogni zona d’Italia a tutti coloro che – anche persone fisiche – devono trasmettere telematicamente la dichiarazione Irap o le dichiarazioni dei redditi: la nuova scadenza sarà anche qui il 10 dicembre, compreso il modello 770 o le correzioni al 730 presentato entro il 30 settembre, ma che necessita di modifiche o integrazioni. L’acconto in scadenza oggi di Irpef, Ires, Irap – secondo acconto o unica rata, a seconda dei casi – da solo vale 1,7 miliardi.
Scadenze. Rinvii su saldo e stralcio, e sulla rottamazione
Le rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio – già sospese e poi rimandate al 10 dicembre dai precedenti decreti Covid – vengono ulteriormente rinviate all’1 marzo 2021. Si tratta di 4 rate della rottamazione ter (vecchi debiti da saldare con lo sconto di sanzioni e interessi) e 2 rate del saldo e stralcio (sconto di sanzioni, interessi e anche un pezzo di debito) che dovevano essere versate nel 2020 e ora saltano al 2021. La proroga vale 950 milioni per 1,2 milioni di contribuenti interessati. Chi era decaduto prima del 17 marzo dal piano scontato – basta una rata non pagata per tornare al debito originario e senza possibilità di saldarlo a rate – ora chiederà quantomeno di rateizzarlo.
Indennità. Mille euro nelle Feste ai lavoratori precari
Varato il bonus di Natale per i lavoratori precari. L’indennità vale 1.000 euro e va agli addetti di turismo, terme e spettacolo. E poi agli stagionali non del turismo, somministrati, lavoratori a chiamata, venditori a domicilio, intermittenti, autonomi privi di partita Iva iscritti alla gestione separata Inps. Tutte le categorie che avevano ricevuto il bonus in marzo e aprile da 600 euro, poi salito (ma solo per alcuni) a 1.000 euro, rinnovato dal decreto Agosto e dal Ristori bis a coprire novembre. L’indennità scende a 800 euro per i cococo dello sport. Il pacchetto dei bonus vale 700 milioni (di cui 170 allo sport). Il decreto ripesca poi i codici Ateco degli agenti di commercio, esclusi sin qui dai ristori a fondo perduto.
Fisco. Per chi perde il 33% pagamenti ad aprile
Arrivati al 10 dicembre, imprese e professionisti potranno chiedere un’ulteriore dilazione delle tasse fino al 30 aprile 2021. Non tutti, però. Solo quelli con un calo nei ricavi del 33% tra il primo semestre di quest’anno e quello del 2019. E che con un fatturato entro i 50 milioni di euro annui. Per loro anche la sospensione di tributi e contributi da versare a dicembre (in questo caso fa fede il calo dei ricavi a novembre sullo stesso mese 2019). Con due eccezioni: tutte le imprese e i professionisti in zona rossa e i soli ristoranti in zona gialla. In questo caso non ci sarà bisogno di provare perdite e tetti. Tributi e contributi di dicembre slittano al 16 marzo 2021, allorquando devono essere saldati in unica soluzione o rateizzati.
Debiti. Niente ganasce fiscali per chi rateizza
Sospesi i fermi, ipoteche e procedure esecutive ai contribuenti che chiedono di rateizzare un debito col Fisco. Stop alla ganasce fiscali, dunque. Fino al 31 dicembre 2021 non è necessario dimostrare di essere in difficoltà economica per accedere a un piano di rateizzazione entro i 100 mila euro di debito: oggi il limite è 60 mila euro. Sempre fino al 31 dicembre 2021 si potranno saltare fino a 10 rate – oggi sono 5 – senza decadere la piano di rate. La norma Covid sarebbe scaduta tra un mese, il 31 dicembre. Questo vantaggio – 10 rate “saltabili” – diventa retroattivo e si applica anche ai contribuenti decaduti dai piani di rateazione prima del Cura Italia, decreto varato il 17 marzo 2020.
Fondi. Aiuti per lo sport, le fiere e i congressi
Nel decreto finiscono anche una serie di fondi a sostegno di alcuni settori in difficoltà. Ci sono 92 milioni per le associazioni sportive. Altri 350 milioni per fiere e congressi, 10 ai bus scoperti turistici, 50 alla cultura e 90 a spettacoli e cinema. Circa 62 milioni per la polizia, 5,3 ai vigili del fuoco, 6,5 al personale sanitario militare. Assegnati 250 milioni alle Regioni per i debiti in scadenza. Rinviate al 2023 l’introduzione del federalismo fiscale. E al 15 aprile 2022 le elezioni delle rappresentanze sindacali nelle pubbliche amministrazioni. Parte dei fondi non spesi per premiare chi acquista prodotti del Made in Italy spostati nel 2021. Infine 500 milioni al fondo rotativo del Mediocredito centrale, dedicato anche agli alberghi.
Fonte La Repubblica