Abbiamo appreso dagli organi di informazione che Eni e il Gruppo Hera, attraverso le controllate Eni Rewind e Herambiente, hanno siglato oggi, alla presenza del Sindaco di Ravenna Michele De Pascale, un accordo per la costituzione di una società paritetica che intende realizzare, previa procedura di Valutazione di Impatto Ambientale una piattaforma polifunzionale di pretrattamento e trattamento di rifiuti speciali solidi e liquidi nell’area industriale di Ponticelle a Ravenna per una quantità massima di 60.000 tonnellate anno.
Tale nuovo impianto si dovrebbe integrare con gli interventi già previsti dal Progetto Eni per Ponticelle già in fase autorizzativa, che, sulla base del PUA approvato dal Comune di Ravenna, comprendono la bonifica dell’intera area con l’impiego di un capping, la realizzazione di un importante impianto fotovoltaico che produrrà finalmente energia rinnovabile e pulita, le infrastrutture ambientali fondamentali (rete fognaria ecc.) e di un laboratorio di analisi e ricerca.
Dato che è stato preannunciato che il nuovo progetto verrà presentato per tutte le autorizzazioni necessarie (PAUR) solo nel 2021 è ovviamente impossibile entrare ora nel merito dello specifico progetto di trattamento, stoccaggio e recupero di rifiuti speciali.
A quanto ci è dato di capire, non dovrebbero essere previste né nuovi inceneritori (a tal proposito sarebbe opportuno chiarire subito cosa si intende per recupero energetico che non può essere connesso a processi di termodistruzione di rifiuti) né nuove discariche né impianti chimici e la sinergia tra Eni ed Hera dovrebbe consentire di evitare inutili duplicazioni rispetto agli impianti già esistenti (es. F3 recentemente potenziato ) in un settore importante e comunque delicato, e si prende atto, salvo attenta verifica, delle dichiarazioni delle società circa l’impiego delle migliori tecnologie esistenti e la volontà di rendere massima la quantità di rifiuti a recupero in un’ottica volta alla cosiddetta economia circolare.
Come Articolo Uno di Ravenna e Sinistra per Ravenna ribadiamo quindi la necessità che anche per questo impianto si coinvolga appena possibile il Consiglio Comunale e le Commissioni consiliari competenti e si segua una procedura di massima garanzia e trasparenza prevedendo un percorso partecipato nei termini previsti dalle procedure del PAUR regionale in modo da consentire a tutti i livelli istituzionali interessati, al Parco del Delta, ai cittadini, alle loro associazioni e al Consiglio Territoriale competente di intervenire, comprendere ed esprimere la propria opinione .
In particolare, la VIA dovrà accertare:
1) Il pieno rispetto di tutte le normative ambientali e dei vincoli previsti dal PUA e dagli strumenti urbanistici e la reale sostenibilità ambientale del progetto e il carattere migliorativo a livello ambientale, economico, sociale e occupazionale rispetto all’attuale situazione a livello globale come a livello locale;
2) Le modalità per compensare il prevedibile aumento di traffico pesante nell’area industriale di Via Baiona sia in termini di emissioni che di mobilità complessiva e per migliorare il rapporto dell’area industriale con l’adiacente Parco del Delta del Po sia sul piano ambientale che su quello paesaggistico;
3) Se effettivamente verranno proposte le migliori tecnologie esistenti e avviati processi innovativi e sostenibili di recupero e riciclaggio di materia verso una economia realmente circolare.
Dalle risposte a questi nodi dipenderà la nostra valutazione, la valutazione dei cittadini e dei livelli istituzionali competenti e infine l’esito delle procedure autorizzative unitarie previste.
Noi seguiremo quindi con grande attenzione tutti i passaggi della procedura per consentire il massimo coinvolgimento dei cittadini e per verificare fino in fondo la possibilità di fare un passo avanti verso un’economia innovativa e sostenibile indispensabile per il futuro di Ravenna, soprattutto nella difficile ripartenza che ci aspetta dopo la crisi sanitaria che deve marcare un cambio di passo specialmente in questi ambiti.