Il consiglio di amministrazione del Consorzio di Bonifica della Romagna ha deliberato che le elezioni per il proprio rinnovo in previsione del mandato 2021-2025, si svolgeranno nel periodo tra il 16 e il 19 dicembre prossimi, frazionate nelle quattro giornate a seconda delle diverse aree geografiche in cui il Consorzio si articola. Il corpo elettorale è composto da tutti i proprietari di beni immobili del territorio o loro affittuari che ne abbiano obbligo contrattuale.
È del 18 novembre scorso la pubblicazione di un’interrogazione parlamentare del senatore Gabriele Lanzi, eletto nel collegio dell’Emilia-Romagna, che afferma tra l’altro: “è necessario che i Ministeri competenti stimolino urgentemente la Regione Emilia-Romagna per posticipare le elezioni degli amministratori dei consorzi di bonifica, calendarizzate il prossimo dicembre. In piena pandemia, con la possibilità di spostamento fortemente compromessa e l’impossibilità di molti consorziati di partecipare alla tornata elettorale, appare evidente come questa sarà viziata in maniera negativa dalle limitazioni e come alla fine i votanti si ridurranno a poche decine di persone. Solleciterò anche i Prefetti delle Province di tutta la Regione affinché intervengano per bloccare queste elezioni che possono essere definite solo come improvvide e inopportune”.
“Non c’è dubbio che lo svolgimento di pubbliche elezioni, con un corpo elettorale vastissimo come quello composto da tutti i cittadini contribuenti dei vari Consorzi di Bonifica, sia assai sconveniente in un periodo dov’è fortemente sconsigliata o addirittura vietata la mobilità delle persone non dovuta a vitali necessità. Tant’è che il governo ha rinviato le elezioni comunali e provinciali che avrebbero dovuto svolgersi in questa contingenza” commenta Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, che ha presentato un’interrogazione in consiglio comunale.
“Nel caso dei Consorzi di Bonifica si verificherebbe uno stravolgimento della rappresentanza elettorale e della conseguente composizione degli organi politici, essendo certo che i piccoli proprietari di immobili ad uso civile, soprattutto i consorziati “di città”, massimi finanziatori degli enti di bonifica, diserteranno le urne.
Già in occasione delle precedenti elezioni, nel dicembre 2016, Lista per Ravenna denunciò, senza essere smentita, che, negli oltre 60 Comuni delle tre province di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena in cui si estende, per 350 mila ettari di territorio, il Consorzio di Bonifica della Romagna, i votanti sarebbero stati meno di 900 su 418.198 aventi diritto al voto, appena lo 0,21%. Gli amministratori in tal modo eletti, previ possibili accordi politici tra manciate di contribuenti, avrebbe gestito circa 20 milioni di euro l’anno di entrate. Ora i votanti stessi si potranno contare col pallottoliere.
Nel consiglio di amministrazione del Consorzio di Bonifica della Romagna in scadenza figurano di diritto tre sindaci o loro assessori, tra i quali, in rappresentanza del sindaco di Ravenna, l’assessore allo sviluppo economico Massimo Cameliani, assente tuttavia alla seduta in cui è stata deliberata la convocazione elettorale del prossimo dicembre.
Chiedo pertanto al sindaco di Ravenna se intende agire presso la presidenza del Consorzio stesso e quella della Regione affinché attivino le proprie rispettive competenze verso l’obiettivo che le suddette elezioni siano opportunamente rinviate a tempi migliori per chiamare al voto gli aventi diritto”.