In queste ore i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ravenna hanno dato esecuzione ad una misura di prevenzione patrimoniale disposta dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bologna su proposta della Procura della Repubblica di Ravenna, sequestrando 2 alberghi in Cesenatico e 26 appartamenti in un residence di Lido di Savio (RA) riconducibili a due imprenditori ravennati, di origini campane, operanti nel settore turistico-alberghiero. Gli accertamenti economico-patrimoniali sono stati svolti dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ravenna a conclusione di una precedente attività investigativa diretta dalla Procura della Repubblica di Ravenna, che ha riguardato il fallimento doloso di sette società di capitali. Un giro vorticoso di società e flussi finanziari attraverso i quali gli imprenditori investigati sono riusciti ad accumulare illecitamente milioni di euro, poi reinvestiti in altri immobili e strutture turistiche. La successiva indagine patrimoniale, rivelatasi particolarmente articolata in virtù del periodo temporale di riferimento (oltre 10 anni) e delle numerose aziende e beni facenti capo ai proposti, peraltro ubicati in province diverse, consentiva infatti di rivelare un’evidente discrasia tra gli esigui redditi leciti dichiarati al fisco dai componenti dei loro nuclei familiari e gli asset patrimoniali a loro riconducibili, tanto da poter ragionevolmente ritenere che, per condotta e tenore di vita, gli stessi vivessero abitualmente con i proventi di attività delittuose e pertanto potessero definirsi soggetti socialmente pericolosi. I beni sequestrati hanno un valore attorno ai 7 milioni di euro.