“Italia Viva della Bassa Romagna esprime piena solidarietà al Sindaco di Massa Lombarda, con delega in ambito Unione dei Comuni della Bassa Romagna alla Polizia Locale e Sicurezza, Daniele Bassi” affermano Fabrizio Lolli, Italia Viva, Consigliere Comunale a Lugo e capogruppo nel Consiglio dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna e Roberto Marconi, Italia Viva, Consigliere Comunale a Massa Lombarda e capo gruppo di “ Il Futuro in Comune.
Non si placa a Massa Lombarda la polemica attorno alla multa ricevuta dal sindaco Daniele Bassi, sorpreso dalla Polizia Locale della Bassa Romagna alla guida dell’auto senza la cintura di sicurezza. 80 euro che il sindaco quest’estate si è detto pronto a pagare immediatamente. La polemica nasce però da quello che sarebbe successo in privata sede, o meglio, in una chat di WhatsApp, dove il sindaco sarebbe intervenuto con toni accesi nei confronti degli agenti, ipotizzando anche una sorta di “agguato”. Messaggi che sarebbe “usciti” da quella chat e arrivati al Sulpl, il sindacato unitario lavoratori polizia locale. Il sindacato ha quindi chiesto la revoca delle deleghe Sicurezza e Polizia municipale a Daniele Bassi, in qualità di sindaco di Massa Lombarda e di vicepresidente dell’Unione.
“I recenti e perpetrati attacchi apparsi sulla stampa e social media a firma del sindacato SULPL e della Lega sono falsi e vergognosi, dimostrano unicamente il tentativo di denigrare l’operato di un Amministratore usando mezzi artefatti, non riconducibili a fatti reali, con un unico palese scopo denigratorio” commentano Lolli e Marconi.
“E’ preoccupante, specialmente in questo momento, che si impegnino energie per puro tornaconto personale o di parte, usando il sistema del getta fango. Auspichiamo che la giustizia possa quanto prima fare luce per togliere ogni dubbio e ridare serenità all’operato del Sindaco. Invitiamo Daniele Bassi e la comandante del corpo di PL dott.sa Paola Neri a proseguire con convinzione nel loro proficuo lavoro, ringraziandoli per quanto fatto finora ed augurando loro buon lavoro” concludono Fabrizio Lolli e Roberto Marconi.