L’ormai perenne contesa fra Veronica Verlicchi e il vicesindaco Eugenio Fusignani si arricchisce di una nuova puntata. La capogruppo della lista civica La Pigna è tornata a chiedere le dimissioni del vicesindaco in merito alla questione che da alcuni giorni sta tenendo banco fra la politica ravennate: l’impianto di filodiffusione del centro storico.
“De Pascale ritiri le deleghe alla Polizia Locale, alla Sicurezza e al Centro Storico al Vice Sindaco del PRI, Eugenio Fusignani” chiede inizialmente Verlicchi.
“Le motivazioni della nostra richiesta fondano non solo sulla ormai comprovata incapacità di Fusignani nel gestire queste deleghe (in 4 anni di consiliatura non ha prodotto alcunché a favore del nostro territorio), ma non solo.
Fusignani ha utilizzato in modo improvvido il suo ruolo di Vice Sindaco e assessore alla Polizia Locale, per impartire ordini alla stessa, senza averne alcun titolo, potere e per miseri fini politici.
Fusignani ha fatto da sponda alla ridicola iniziativa messa in campo e capitanata da Ancisi ai danni dell’imprenditore Maurizio Bucci, la cui colpa é quella di essere Presidente della Lista civica La Pigna.
La prova provata ancora una volta che anche a Ravenna c’è una parte della minoranza che fa da sponda a Pd e Pri”.
Verlicchi spiega quindi il motivo della richiesta: “Siamo venuti in possesso di una mail inviata dal Vice Sindaco e Assessore alla Polizia Locale e alla Sicurezza Eugenio Fusignani in data 26 agosto 2020 al Vice Comandante della Polizia Locale, Alessandra Bagnara, in quei giorni facente funzioni del Comandante Andrea Giacomini.
In tale missiva, Fusignani impartisce precisi ordini in merito all’impianto di filodiffusione installato nel centro storico e oggetto di contestazione da parte di Ancisi & co.
Fusignani ha indirizzato questa mail per conoscenza allo stesso Comandante della Polizia Locale Andrea Giacomini, così da essere sicuro che gli ordini impartiti fossero oggetto di iniziativa da parte dello stesso il prima possibile.
Si legge testualmente:
COME DA COLLOQUI TELEFONICI, in relazione ai fatti accaduti inerenti l’impianto di filodiffusione privato non funzionante presente in alcune piazze e vie del centro cittadino, RITENGO INDISPENSABILE, al di là del CONTINUARE LE VERIFICHE sulle eventuali responsabilità pregresse, INOLTRARE OPPORTUNA DIFFIDA alla proprietà per la corretta rimozione entro un tempo stabilito. In attesa di riscontro porgo cordiali saluti. Eugenio Fusignani.
Fusignani arriva addirittura ad ordinare alla Polizia Locale di inoltrare alla proprietà dell’impianto di filodiffusione una “opportuna diffida” per la sua corretta rimozione, dando prova di non conoscere neppure l’organizzazione del Comune di Ravenna e le competenze di ogni singola area.
La competenza, infatti, non è certo della Polizia Locale bensì dell’Area Infrastrutture Civili.
Si tratta di pressioni indebite sull’autonomia del Comando della Polizia Locale, non permesse e autorizzate da alcuna legge o regolamento.
Pressioni esercitate sul Comandante della Polizia Locale Andrea Giacomini, il
quale riveste il ruolo con un contratto a tempo, legato alla durata del mandato del Sindaco de Pascale e della sua Giunta.
Così Fusignani, risvegliatosi improvvisamente da una prolungata e apatica inattività, ha intrapreso un’iniziativa di impulso nei confronti del Comando di Polizia Locale, che riteniamo improvvida e che sconfina in un’illecita interferenza della politica sulle attività della dirigenza pubblica.
Nel caso di specie, tale dirigenza è investita anche di particolari qualifiche di polizia giudiziaria e di sicurezza, aree precluse ai rappresentanti politici.
Il Comandante della Polizia Locale infatti dipende funzionalmente, si badi bene non gerarchicamente, dal Sindaco (L. 65/86), il quale ha il potere di dare impulso ed indirizzo politico ai Dirigenti esclusivamente sulle scelte strategiche e gli obiettivi perseguiti dall’Amministrazione. Il Sindaco e men me che meno il Vice Sindaco Fusignani,
mai potranno entrare nel merito dei singoli atti amministrativi o, ancor meno, in quelli di carattere penale. Così come non é consentito loro di disporre sugli interventi operativi della polizia locale, soprattutto se si tratta di attività vincolate da leggi e regolamenti.
La normativa vigente non dà al politico la facoltà di punire i nemici e salvare gli amici utilizzando la polizia locale come i “bravi di don Rodrigo”!
L’interferenza del vice Sindaco sulla specifica attività operativa della polizia locale che vede lo stesso inviare una mail al Comandante con la quale tenta di impartire ordini su di una indagine che, potenzialmente, può sconfinare in campo penale, e ancora, sollecitare provvedimenti sanzionatori, va oltre le competenze a lui assegnate dalle leggi e dai regolamenti e sconfina in un comportamento scorretto sotto il profilo politico nonché illegittimo sotto quello amministrativo.
Ci riserviamo di valutare in altra sede il comportamento del vice Sindaco relativamente ai vari profili di responsabilità e, al contempo, chiediamo al Sindaco de Pascale di ritirargli le deleghe alla Polizia Locale, alla Sicurezza e al Centro Storico per il gravissimo comportamento di Fusignani, evocandole a se.
Chiediamo infine a de Pascale, di avviare immediatamente un’indagine volta ad accertare la natura e le conseguenze della grave interferenza del Vice sindaco sul Comando di polizia Locale e di riferirne gli esiti al Consiglio Comunale”.