Giovedì 24 settembre alle ore 21.00, nella chiesa di Santa Maria dell’Angelo a Faenza, all’interno della rassegna di eventi organizzati per la mostra «Nature inquiete. Sguardi d’artista sul paesaggio» si toccheranno temi danteschi grazie a una conversazione con Francesca Masi dal titolo «Il fondamento che natura pone». Immagini di natura nel viaggio ultraterreno di Dante. Introduce Barbara Piani dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura della Diocesi di Ravenna-Cervia.
La Commedia inizia con l’immagine potente della selva e si conclude al cospetto di Dio nella bellissima suggestione delle foglie levi di Sibilla, attraverso un fluire di sfondi, di similitudini di evocazioni che ci dicono di un paesaggio naturale, scritturale, immaginifico e ancora di più di una natura come luogo teologico. Nel viaggio oltremondano l’ambiente naturale è paesaggio, ricordo, metafora, postura emotiva, è “vangelo della creazione” per usare la bella espressione di papa Francesco nel capitolo II di Laudato sì. La percezione del visibile, la conoscenza sensibile e il radicamento del mistero nella creaturalità sono snodi preziosi che il viaggio di Dante restituisce al percorso in interiore di ciascuno e ciascuna, il fondamento che natura pone dunque è farsi pellegrini e pellegrine dei giorni che ci è dato vivere ora.