Dopo il sondaggio effettuato nel giugno scorso, l’Ufficio Studi Confcommercio Ravenna ha nuovamente interpellato 120 attività del centro storico, del forse e dei lidi per conoscere come è stato il fatturato nei mesi estivi, quali sono le principali criticità emerse che hanno riscontrato le attività, quali sono le aspettative per i prossimi mesi riguardo all’economia ravennate e il grado di fiducia dei clienti rispetto all’evolversi dell’epidemia Covid-19.
In sintesi, dal sondaggio emerge che i fatturati sono peggiori rispetto allo scorso anno, in generale sono mancati i turisti, l’aspettativa è di un peggioramento per i prossimi mesi e i clienti sono pessimisti sull’evolversi dell’epidemia.
Alla prima domanda ‘Il fatturato della sua azienda nei mesi estivi è stato:” per il 68,9% degli operatori intervistati il fatturato è stato peggiore rispetto allo scorso anno, per il 21,6% il fatturato è stato stabile come lo scorso anno mentre per il 9,5% il fatturato è migliore rispetto allo scorso anno
Alla domanda ‘Quali tra queste sono state le maggiori criticità che ha riscontrato?’, al primo posto viene segnalata la mancanza di turisti (31,4%), poi la mancanza di clientela (28,6%) e meno disponibilità alla spesa (18,6%).
Per l’11,4% delle attività c’è una difficoltà ad adeguarsi ai protocolli e per il 10% i clienti sono scoraggiati frequentare l’attività per paura del Covid-19. (Grafico 2)
La terza domanda ‘Quali sono le sue aspettative per i prossimi mesi riguardo all’economia ravennate?’, per il 45,5% ci sarà un peggioramento, per il 22,1% sarà stabile, per il 7,8% ci sarà un miglioramento. Non sa il 24,7%.
Infine abbiamo chiesto ‘Secondo lei, i suoi clienti sono fiduciosi rispetto all’evolversi dell’epidemia Covid -19? (nel senso che la situazione possa migliorare).
Prevalgono i pessimisti: il 56,6% la pensa così, contro il 13,2% di ottimisti. Una larga fetta pari al 30,3% non sa.
“Purtroppo – sottolinea Mauro Mambelli, Presidente Confcommercio Ravenna – i dati non sono incoraggianti. Due terzi degli operatori interpellati ha avuto un calo di fatturato e solo il 9,5% dichiara un fatturato migliore rispetto allo scorso anno. Le motivazioni del calo di fatturato sono dovute soprattutto alla mancanza di turisti e di clientela in generale, ma anche alla minore capacità di spesa delle famiglie.
Le aspettative anche per i prossimi mesi non lasciamo intravedere sostanziali novità. La maggior parte degli imprenditori prevede un peggioramento della situazione ed anche i clienti rimangono pessimisti sull’evolversi dell’emergenza Covid-19.
Allo stato attuale, quindi, è necessario per le imprese risolvere i problemi di liquidità, con contributi a fondo perduto, moratorie e sgravi fiscali e contributivi sul costo del lavoro.
I dati di Confcommercio sui consumi ci dicono che l’emergenza ci ha riportato ai livelli più bassi degli ultimi 25 anni.
La crisi è profonda e serve una risposta forte, più forte di quella che è stata data, per sostenere i settori a rischio chiusura rafforzando gli strumenti che possono dare una boccata d’ossigeno alle imprese.
Dobbiamo riagganciare la ripresa, anche velocemente, pena la perdita di migliaia di imprese e migliaia di posti di lavoro”.