Migliorare le condizioni di salute e di vita delle persone sottoposte alla pena detentiva, con attività socio educative, di socializzazione e interrelazione e per l’inserimento lavorativo, questi gli obiettivi degli undici progetti presenti nella graduatoria realizzata nell’ambito del programma “Promozione della salute in carcere, umanizzazione della pena e reinserimento delle persone in esecuzione penale. Piano distrettuale per la salute e il benessere sociale 2020. Programma interventi rivolti alle persone sottoposte a limitazioni della libertà personale“.
Il programma si inserisce nel quadro delle azioni realizzate a livello di Comitato locale per l’esecuzione penale adulti di Ravenna ed è parte integrante del Piano di zona per la salute e il benessere sociale del distretto di Ravenna, Cervia e Russi, in collaborazione tra l’assessorato alle Politiche sociali, la direzione della Casa Circondariale di Ravenna e l’UIEPE (Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna), insieme alle associazioni, cooperative sociali, società sportive e altri enti che presentano progetti di vario tipo: teatro, sport, cultura, gastronomia, informatica.
Si rinnova anche quest’anno la proficua collaborazione con la direzione carceraria e con le realtà sociali, culturali e sportive della città per dare risposte concrete in tema di riabilitazione della pena per le persone detenute.
Le risorse investite nel programma di promozione derivano dal fondo regionale che viene ripartito fra i comuni sede di carcere (diversi gli indicatori tenuti in considerazione per la ripartizione di fondi: popolazione detenuta, detenuti stranieri e numero di soggetti sottoposti a misure esterne di esecuzione penale).
Per il 2020 sono stati assegnati al Comune di Ravenna 50.146,50 euro dalla Regione; ai quali il Comune aggiunge una quota di cofinanziamento, in misura non inferiore al 30%, per il costo di un dipendente con il ruolo di educatore per lo sportello informativo e per la gestione delle dimissioni con l’obiettivo di valutare il percorso più opportuno di reinserimento e di un funzionario per il coordinamento del progetto (22.191,87 euro); per un costo complessivo del progetto di 72.338,37 euro.
I progetti di intervento si dividono in realizzati all’interno della casa circondariale e realizzati all’esterno, in altre aree e/o con misure alternative alla detenzione e di comunità. Lo Sportello informativo all’interno del carcere (gestito da Life Onlus) è una delle azioni portate avanti, con particolare attenzione verso gli stranieri e le persone prive di risorse familiari e relazionali al di fuori del carcere. Le attività sono programmate di concerto con la direzione carceraria e in collaborazione con tutte le realtà operanti all’interno della struttura con il coinvolgimento delle associazioni di volontariato.
I progetti da realizzare all’interno della Casa circondariale:
Port’Aurea 57, catalogazione e giornale del carcere e Ri-legare dentro – Cooperativa sociale San Vitale
Laboratorio di catalogazione e gestione della biblioteca interna alla Casa circondariale, prevede un numero massimo di 4 detenuti da formare per la catalogazione, il prestito e la sistemazione dei libri e si svolgerà con la cadenza di un incontro settimanale per un totale di 40 incontri. Oltre all’attività bibliotecaria è prevista la realizzazione del giornale della Casa circondariale di Ravenna: il progetto intende realizzare un giornale del carcere, frutto anche di un lavoro settimanale di lettura e analisi dei quotidiani. Il giornale spazierà tra argomenti diversi e toccherà molti aspetti che cambieranno di volta in volta: dalla cronaca quotidiana al dialogo con la città. Il laboratorio prevede la partecipazione di dieci detenuti con un ingresso settimanale di tre volontari esperti. È prevista una pubblicazione trimestrale con la stampa e distribuzione di 500 copie. A queste attività si aggiunge il laboratorio di legatoria e cartotecnica. Il laboratorio viene strutturato all’apprendimento delle tecniche di base come la presentazione dei materiali (cartone, cartoncino, carta stampata, di riso, tela) degli strumenti e delle principali tecniche di lavorazione (misure, piegatura fogli, cucitura a mano su telaio, ecc.). Il laboratorio prevede la partecipazione di dieci detenuti per due ore settimanali per un totale di 60 incontri.
Giocare dentro – Cooperativa sociale La Pieve
Giocare dentro è un progetto ludico proposto in collaborazione con Sir Chester Cobblepont, che punta ad aggregazione e interazione positiva tra le persone, stimolando il confronto faccia a faccia che genera dialogo e conoscenza reciproca. Dai giochi da tavolo e di società allo studio e alla realizzazione di un prototipo di gioco (made in circondariale) da sottoporre alla casa di produzione Sir Chester Cobblepot, partner del progetto, per una eventuale commercializzazione. Diverso obiettivo quello del Modulo sicurezza di base e primo intervento; si tratta di un progetto che offre ai detenuti la possibilità di un percorso formativo che affronti i concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione. È previsto il rilascio di un attestato formativo che può essere utilizzato al termine della pena.
Laboratorio di cucina di base e laboratorio per operatore di sala e bar – CO.RA. Ravenna
L’obiettivo principale di questi laboratori è insegnare ai partecipanti l’arte della cucina stando direttamente dietro ai fornelli e imparare i fondamenti di due professioni del mondo della gastronomia e della ristorazione che potranno offrire opportunità di inserimento lavorativo in futuro. Il corso prevede 30 ore rivolto e si rivolge a un massimo di sei detenuti suddivisi in lezioni mattutine o pomeridiane.
Laboratorio formazione informatica – CO.RA. Ravenna
Si prefigge come obiettivo l’apprendimento dell’utilizzo del personal computer come attività ludica e/o come utilizzo lavorativo. La comprensione dell’hardware e del software, la programmazione, internet e il suo potenziale di utilizzo, la navigazione in rete. CO.RA. propone due laboratori di 30 ore ciascuno, coinvolgendo sei detenuti per laboratorio.
Tutto il calcio minuto per minuto – A.s.d. Virtus Ravenna F.C.
Si prevedono lezioni teoriche con l’ausilio di audiovisivi inerenti alla storia del calcio, alla storia d’Italia, ai progressi della scienza e della tecnica. Interverranno medici nutrizionisti, psicologi e personaggi dello sport di Ravenna. L’attività prevede un impegno di ore 60 complessive coinvolgendo un massimo di 16/20 persone.
Il mio campo libero – Centro Sportivo Italiano Comitato di Ravenna
Il Centro sportivo italiano (CSI) Comitato di Ravenna propone un’attività sportiva legata alle discipline praticabili all’interno della Casa circondariale (ginnastica, pallavolo,dodgeball,Calcio a 5) con la presenza di un istruttore per 2 ore settimanali per un totale di 64 ore. La realizzazione di incontri/amichevoli /triangolari è condizionata dalla situazione sanitaria in atto e dai relativi protocolli.
Laboratorio di teatro – Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna
Il teatro all’interno del carcere è da sempre una delle attività socializzanti più richiesta dalla popolazione detenuta. Fare teatro è un’esperienza che mette in relazione con se stessi e con i compagni di lavoro all’interno del laboratorio: si sviluppano capacità di espressione e di ascolto, rispetto e senso degli altri, conoscenza del proprio corpo/voce. Il laboratorio è gestito da un regista ed un operatore e rivolto a 20 detenuti con frequenza variabile.
Laboratorio di teatro- Studio Doiz APS
Il progetto teatrale dal titolo “Convivio sui maestri” ispirato alla Commedia di Dante vuole rompere con gli schemi della tradizionale messa in scena, e costruire con i partecipanti al laboratorio, della durata di due mesi e mezzo, una raccolta di storie che confluiranno in un podcast. La seconda parte del progetto, di un mese e mezzo circa, sarà finalizzata alla realizzazione di uno spettacolo in forma aperta in cui i detenuti dialogheranno personalmente con i temi danteschi. Il laboratorio è gestito da un regista e tre operatori.
Attività da realizzarsi in area penale esterna: misure alternative alla detenzione e di comunità
L’azione rivolta alla realizzazione di attività in area penale esterna si articola su diversi livelli di attività, con percorsi di supporto al reinserimento sociale: l’azione si articola nella realizzazione di percorsi di accoglienza, accompagnamento sociale, tirocini formativi e inserimenti lavorativi delle persone coinvolte in area penale, di condannati in esecuzione penale e di soggetti che abbiano terminato di scontare la pena da non più di 6 mesi, residenti nel territorio provinciale. L’intervento sarà realizzato dal Servizio sociale associato dei comuni di Ravenna, Cervia e Russi, in coordinamento con UIEPE (Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna) di Bologna, Ferrara, Ravenna a partire dalle segnalazioni di soggetti in esecuzione penale esterna da parte di UIEPE o degli assistenti sociali del Servizio sociale associato. Relativamente alle misure alternative alla detenzione il Comune di Ravenna dal gennaio 2012 ha approvato la convenzione con il Tribunale di Ravenna per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità, ex articolo186 comma 9 bis del decreto legislativo 285/1992, a seguito delle recenti innovazioni normative (legge 67/2014) sono state inserite nelle attività persone soggette all’ applicazione della misura della messa alla prova, seguendo il programma di trattamento in collaborazione con UEPE. Nel corso del 2019 hanno svolto il lavoro di pubblica utilità presso il Comune di Ravenna 6 persone (2 donne e 4 uomini) nelle attività presso le biblioteche decentrate (Castiglione, Santo Stefano, Piangipane, Sant’Alberto e Marina di Ravenna), Casa Vignuzzi ed Emeroteca; ed attività di preparazione e consegna “sportine” con viveri presso il dormitorio Il Re di Girgenti in via Mangagnina61.
Si provvede inoltre al sostegno del pagamento di canoni di affitto, utenze e alla mobilità rivolto a dimittendi per agevolarne il graduale rientro nella società, su segnalazione dell’equipe dimittendi.
Tutte le azioni sono realizzate dal Comune di Ravenna – assessorato ai Servizi sociali in collaborazione con la direzione della Casa circondariale “Port’ Aurea”, l’UIEPE (Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna) di Bologna, Ferrara, Ravenna; il magistrato di sorveglianza, il Servizio dipendenze patologiche AUSL, il Centro per l’impiego, il Patronato ACLI e gli enti del terzo settore che hanno partecipato all’avviso pubblico per la graduatoria: CO.RA. Ravenna, Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, Cooperativa sociale La Pieve, Cooperativa sociale San Vitale, Life Onlus, R.C. Mistral, A.d.s. Virtus Ravenna, Studio Doiz APS, Centro Sportivo Italiano Comitato di Ravenna.