“Desidero, in qualità di portavoce della lista civica “Faenza contemporanea” prendere pubblicamente le distanze dalle dichiarazioni fatte dall’Avvocato Cristiano Zannoni su un argomento tanto delicato e drammatico quale il femminicidio” spiega Matteo Zauli, uno degli ideatori della lista civica “Il ritrovamento di tali dichiarazioni, che non avevo trovato sul profilo social del candidato da noi vagliato in occasione del suo ingresso in lista ci costringe, ovviamente, ad una automatica esclusione del candidato Zannoni dal nostro progetto politico, essendo totalmente opposto alle nostre sensibilità. Noi non ci permetteremmo mai di fare battute su un tema tanto drammatico.
In quanto portavoce e coordinatore della lista mi assumo ogni responsabilità sulla scelta del candidato che, in qualità di avvocato specializzato nella difesa di categorie deboli, impegnato anche nel tessuto sociale del proprio territorio, mi pareva in linea con i nostri profili.
Un mio errore di valutazione non toglie il mio personale sgomento per i metodi polizieschi con i quali è emersa la questione, e sulla gogna mediatica che si è abbattuta oggi su Faenza Contemporanea. Sono molto amareggiato soprattutto pensando all’entusiasmo, all’idealità, alla voglia di spendersi per il proprio territorio, alla sensibilità delle 20 persone, tra cui 11 donne che, ingiustamente ed indirettamente, sono state sbattute in quel modo nella prima pagina dei giornali locali. Credo che la questione, per quanto grave, potesse essere gestita in altro modo, nel rispetto delle altre persone coinvolte nella nostra lista, e che la “gara politica” non ne giustifichi in alcun modo i modi.”
Aggiunge Leonardo Ricci, capolista: “Ho letto oggi per la prima volta, sui giornali, questi post. E li trovo gravissimi e ingiustificabili. Il fatto che fossero post privati e dunque non visualizzabili se non dagli amici, il fatto che fossero stati sicuramente cancellati prima della candidatura del soggetto (Matteo Zauli ha effettuato un controllo sulle dichiarazioni pubbliche di ognuno di noi prima della presentazione formale dei candidati, e di questi post non c’era traccia) non sono una scusante per contenuti di questa gravità. Non sono “attenuanti” nemmeno il fatto che queste evidenze siano frutto di una violazione della sfera privata di un individuo, che si è visto condividere oggi contro la propria volontà opinioni che, nel tempo, aveva cancellato e dunque probabilmente lui stesso sconfessato. Per concludere, ringraziamo (senza ironia) chi ha divulgato queste notizie alla stampa, anche se la finalità è stata quella dell’attacco politico nel giorno della festa di presentazione della lista, perché ci ha fornito la possibilità di ribadire invece una ferma posizione del nostro gruppo”
Conclude l’architetto Oriella Mingozzi, una delle 11 candidate in lista: “Le parole hanno sempre un contenuto indipendentemente dai contesti e da chi legge. Allo stesso tempo la responsabilità è individuale, ma si misura con l’impatto che può avere in un gruppo, in questo caso la Lista, in cui si condividono contenuti e obiettivi.
Pertanto come candidata ed in nome dell’etica mi dissocio da parole e contenuti che non potranno mai appartenere a me e a questa Lista. L’etica ci impone di condurre una campagna elettorale improntata sul rispetto di tutti e basata sui contributi di ognuno di noi.”