“Positivo il salvataggio di una importante realtà agroalimentare nazionale, qual è Ferrarini, per valorizzare i prodotti 100% Made in Italy dalla stalla alla tavola comprese le materie prime ravennati”. È quanto afferma Assuero Zampini, Direttore di Coldiretti Ravenna, in merito alla nuova proposta di concordato presentata al tribunale di Reggio Emilia da Intesa Sanpaolo e Unicredit per il salvataggio e il rilancio della Ferrarini insieme a partner industriali come il Gruppo Bonterre – Grandi Salumifici Italiani (realtà di riferimento del mercato italiano ed europeo dei salumi di qualità, formaggio Parmigiano Reggiano, snack e di piatti pronti), O.P.A.S. (la più grande organizzazione di prodotto tra allevatori di suini in Italia) e HP s.r.l. (società attiva nel sostegno e nell’innovazione dell’agrifood).
“Per l’Italia il rilancio della Ferrarini rappresenta una grande occasione di valorizzare l’intera filiera produttiva, opportunità ancora più possibile dopo il via libera dell’Unione Europea all’etichetta Made in Italy sui salumi”, aggiunge il Presidente di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte.
Grazie alla nuova etichettatura sarà infatti garantita la trasparenza nella produzione e commercializzazione di prosciutti, salami, coppa e pancetta, operazione che consentirà finalmente di smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per italiana.
“Una novità importante per garantire trasparenza nelle scelte ai 35 milioni di italiani che almeno qualche volta a settimana portano in tavola salumi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, ma anche per sostenere i 5mila allevamenti nazionali di maiali messi in ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza sleale, e salvare così – conclude il Presidente Dalmonte – un settore che in Italia, dalla stalla alla distribuzione, vale 20 miliardi di euro.