“In merito all’articolo dal titolo “Ospedale di Cervia: ‘Il Punto di primo intervento sarà sostituito dalla guardia medica?’”, l’Azienda chiarisce che non vi sarà alcuna soppressione o “sostituzione” del Punto di primo intervento (Ppi)” afferma la Direzione dell’Ausl Romagna
“L’evento di portata mondiale rappresentato dalla pandemia di Covid19 ha totalmente alterato gli assetti delle strutture sanitarie e soltanto il tempo potrà dire se in modo temporaneo o definitivo. E’ tra l’altro emersa diffusamente la necessità di individuare soluzioni valide per garantire la copertura di personale dei principali Pronto Soccorso, e anche dei Punti di Primo Intervento Territoriale – PPI- come quello di Cervia. Un processo tutt’altro che semplice, ma la forte sinergia ospedale-territorio ha permesso la creazione di un modello innovativo in cui medici ospedalieri sono affiancati da colleghi della Continuità Assistenziale. Va ben ricordato, a questo proposito, che ai PPI territoriali hanno accesso pazienti con patologie a bassa complessità riconducibili al codici di classificazizone di gravità verde o bianco, mentre i pazienti critici devono essere centralizzati sul Pronto Soccorso dell’Ospedale di Ravenna, questo affinchè si possano erogare le cure più adeguate ad ogni situazione clinica, a garanzia delle cure prestate ai pazienti stessi. Questo processo è garantito dal potenziamento della presenza 24 ore su 24 di due ambulanze 118 presenti presso il “San Giorgio” di Cervia, che rappresentano un incremento importante rispetto agli anni passati” continua Ausl Romagna.
“Con l’occasione si ribadisce assolutamente come non siano stati fatti tagli di personale o riduzioni delle mansioni ma che, specie per il personale infermieristico, si sia favorito il ritorno presso il PPI del personale che già prima della Covid19 garantiva lì la propria attività. Ovviamente per quanto riguarda il futuro, in ragione dell’attuale situazione legata all’emergenza epidemica non ancora del tutto risolta, non si è in grado di esprimere valutazioni basate su solide e stabili evidenze scientifiche. Molto dipenderà dal prossimo periodo autunnale e dalla reale sovrapposizione tra curva influenzale ed eventuale ripresa del coronavirus. Ciò doverosamente premesso va però chiarita l’intenzione della Direzione Generale di intraprendere nuovi investimenti sulle strutture e sul personale del sistema sanitario pubblico.
Per quanto attiene, infine, alla dialisi per turisti, la decisione di non attivarla quest’anno è stata condivisa e applicata da tutte le Nefrologie aziendali, in ragione delle citate criticità di personale e soprattutto del perdurante rischio infettivo legato al coronavirus, ma l’obiettivo è quello di riattivarla nei prossimi anni ovviamente se ne ricorreranno le condizioni” conclude Ausl Romagna.
“Le rassicurazioni fornite dall’AUSL e soprattutto la disponibilità data in ordine a un eventuale potenziamento dei presidi sanitari a Cervia, conferma la volontà massima di garantire un’adeguata assistenza a cittadini e turisti” aggiunge il Sindaco di Cervia Massimo Medri.