-14,4%: a tanto ammonta il calo del volume d’affari delle imprese di costruzioni ravennati nel primo trimestre del 2020. Il dato, rilevato dall’indagine congiunturale realizzata dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ravenna, pur intercettando solo parzialmente l’effetto del lockdown conseguente alla pandemia, lascia presagire il forte impatto del Covid-19 sul settore dell’edilizia provinciale. Per quasi due terzi delle imprese intervistate, la flessione del fatturato è stata superiore al 20 per cento, determinando importanti cambiamenti dal punto di vista operativo ma anche nell’organizzazione interna, a partire dal personale. Per i prossimi mesi quasi il novanta per cento delle aziende prevede una riduzione dell’organico.
L’impatto della pandemia – fa sapere l’Ente di viale Farini – emerge anche dai dati relativi alla nati-mortalità delle imprese. A fine maggio le imprese del settore delle costruzioni attive a Ravenna erano 5.128, 103 in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Le previsioni per l’intero 2020 riflettono la crisi di questa prima parte dell’anno e le incertezze che ci accompagneranno nei prossimi mesi. Secondo gli scenari previsionali realizzati nel mese di maggio dal Centro studi e ricerche di Unioncamere Emilia-Romagna, il valore aggiunto dell’intera economia ravennate nel corso del 2020 dovrebbe diminuire del 10,4%, a fronte di una flessione regionale del 9,8%, mentre per il settore delle costruzioni si stima un calo del valore aggiunto del 10,5%. In termini di fatturato la flessione si traduce in una perdita di 216 milioni. E, per i prossimi mesi, quasi il 90% delle aziende prevede una riduzione del personale.
Per il 2021 ci si attende una ripresa per il comparto dell’edilizia la cui entità è difficile da stimare: potrebbe attestarsi attorno al 3-4% nell’ipotesi di un rimbalzo positivo all’interno di un quadro congiunturale ancora di basso profilo, oppure superare il 7% nel caso la ripresa complessiva sia più sostenuta con una forte pervasività delle iniziative a favore del settore, a partire dal superbonus edilizia.
Finalmente attivato, intanto, il primo piano di riparto del Fondo salva opere per complessivi 45,5 milioni di euro, che consentirà di cominciare a pagare le aziende creditrici dei grandi gruppi in crisi salvaguardando la sopravvivenza delle imprese, di centinaia di posti di lavoro e il completamento di opere indispensabili per la competitività del Paese. A fronte dei 130 milioni previsti dal Fondo (circa il 70 % della somma dovuta ai creditori) sono stati, dunque, resi disponibili 45,5 milioni, a cui si dovranno aggiungere altri 40 milioni previsti dal decreto rilancio per complessivi 85 milioni. “Si tratta di un primo passo importante” – ha commentato il presidente della Camera di commercio di Ravenna, Giorgio Guberti, che ha aggiunto: “Ora però bisogna dare velocemente seguito accelerando i trasferimenti alle imprese per risollevare le sorti del settore e rilanciare la crescita del Paese”.