Si fa riferimento all’affermazione riportata recentemente sulla stampa, emersa nell’ambito di una conferenza stampa del gruppo consiliare La Pigna, in merito al fatto che Azimut S.p.A. avrebbe «…attestato che tutti gli incassi dei parcheggi a partire dal mese di marzo 2018 ad oggi del Battistero degli Ariani, di Palazzo Teodorico e per un periodo più limitato del parcheggio di Sant’Apollinare in Classe, sarebbero stati riversati nelle casse della Fondazione Ravennantica, ….».
Gli incassi di cui trattasi, come risulta chiaramente dal contratto tra Azimut e la Fondazione, reso peraltro disponibile come da sua richiesta al gruppo consiliare, non riguardano aree di parcheggio, ma i biglietti di accesso a taluni siti monumentali gestiti dalla Fondazione (attualmente Battistero degli Ariani e Palazzo di Teodorico).
Tale servizio è reso da Azimut alla Fondazione, grazie a parcometri evoluti di ultima generazione, supportati da un software dedicato appositamente sviluppato e gestito dalla società. Particolarmente rilevante è la possibilità di utilizzo del pagamento con carta di credito e la contabilizzazione con controllo in tempo reale da parte della Fondazione, titolare esclusiva degli incassi.
Il servizio di bigliettazione automatica è stato attivato per la prima volta nel novembre 2016, su richiesta del Polo Museale dell’Emilia-Romagna, con l’avvio di una sperimentazione mediante parcometri presso il Battistero degli Ariani, al fine di inserire il sito nel circuito di pagamento dei monumenti, pur non essendo gestibile presso lo stesso un servizio di biglietteria manuale. L’avvio dell’attività sperimentale ebbe peraltro una certa visibilità sulla stampa locale.
Successivamente al subentro di Fondazione RavennAntica nella gestione di alcuni servizi nei siti monumentali “statali” presenti in città, tra i quali la biglietteria, è stato confermato il servizio con emettitrici automatiche (parcometri) presso il Battistero degli Ariani e Palazzo di Teodorico (oltre a una breve sperimentazione presso la Basilica di Classe).
I parcometri ad alta tecnologia consentono efficaci modalità di emissione dei biglietti ed incasso (per l’erario in ultima istanza), evitando l’aggravio di costi per la gestione di biglietterie manuali, peraltro di difficile collocazione logistica nei due siti, e utilizzando un sistema consolidato che assicura tra l’altro un controllo rigoroso dell’attività.
Il servizio reso da Azimut alla Fondazione non ha quindi nulla a che fare con la gestione di aree di sosta e con i relativi incassi. Peraltro presso il Battistero degli Ariani, vista l’ubicazione, non risulta la presenza di alcun parcheggio.
La precisazione appare doverosa anche al fine di evitare che si possano ingenerare ulteriori non corrette speculazioni relative alla gestione di aree di sosta e alla destinazione dei relativi incassi, a cominciare dal parcheggio di Largo Giustiniano, citato in conferenza, che con ogni evidenza nulla ha a che fare con la vicenda.