“Bene la proposta del presidente del Consiglio di un centro di captazione e stoccaggio di anidride carbonica, tutto ciò che porta innovazione e sviluppo in un’ottica green oriented non può che essere positivo per il nostro territorio. Ma questo non deve far dimenticare la grave crisi che il settore oil&gas sta attraversando per gli effetti di scelte operate a livello nazionale aggravate dall’emergenza sanitaria”.
Così Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ravenna, che ha aggiunto: “L’affossamento di questo settore, causato dalla decisione di bloccare le trivellazioni, non significa solo mettere a repentaglio l’economia locale e regionale, ma ha conseguenze ben più gravi, prima tra tutte la non autosufficienza energetica del nostro Paese. Lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico prevede che il completo soddisfacimento della richiesta energetica non possa essere coperto, né ora, né nei prossimi decenni, dalle sole fonti alternative. I Paesi esteri inoltre imporranno sempre più di realizzare commesse all’interno dei propri confini nazionali, con conseguente drastica riduzione di quella quota di domanda che negli ultimi anni ha consentito ad alcune aziende italiane, e ravennati in particolare, di andare avanti”.
Dopo le due missive inviate al presidente del Consiglio Conte con le quali il presidente dell’Ente di Viale Farini ha unito la sua voce a quella delle Istituzioni, dei Sindacati, delle Associazioni di categoria e delle imprese del settore rappresentante dal ROCA per segnalare gli effetti disastrosi del blocco delle prospezioni voluto dal Governo, nuovo forte intervento, dunque, del presidente dell’Ente camerale, preoccupato per la tenuta di un settore strategico per l’economia ravennate.
“Il 2021 – ha concluso Guberti – sarà l’anno di OMC, l’Offshore Mediterranean Conference che, non a caso, è stata fondata a Ravenna grazie all’intuizione e all’impegno della Camera di commercio e del suo presidente Pietro Baccarini; dovrà essere l’occasione per confermare Ravenna, il più importante distretto dell’off-shore in Italia, con 22 piattaforme sulle 106 presenti in Italia e un’industria di tecnologie per la ricerca e lo sfruttamento dei giacimenti al top nel mondo per innovazione e sicurezza, quale città della transizione, pronta ad investire su rinnovabili, ma in una visione di lungo periodo sul futuro energetico e industriale del nostro Paese, sfruttando le risorse naturali e pulite che abbiamo a disposizione, come il gas metano, e la grande competenza e know how tecnologico sviluppato dalle aziende ravennati che operano in questo settore.”