Si è svolto il 25 maggio, in videoconferenza, l’incontro tra le organizzazioni sindacali e l’ufficio scolastico territoriale di Ravenna per discutere degli organici docenti della provincia di Ravenna, relativamente all’anno scolastico 2020/21.
“Siamo molto preoccupati – commenta la segretaria generale provinciale della Flc Cgil, Marcella D’Angelo – i numeri che ci hanno consegnato dall’Ufficio scolastico, non assicurano condizioni di sicurezza per l’avvio del prossimo anno scolastico. L’organico che è stato concesso alla nostra provincia dal Ministero è infatti quasi identico a quello dell’anno in corso, quindi in una situazione pre-covid. E se è stato al limite del sufficiente per l’anno scolastico attuale, diventa drammaticamente inadeguato per il prossimo. Con questi numeri, la sicurezza e il distanziamento sono un’utopia. Non tenendo conto degli alunni bocciati, avremo dei casi limite per sovraffollamento delle aule sin dalla scuola primaria per finire alle secondarie di secondo grado. Se da un lato ci saranno delle classi ‘piccole’ con non più di 16 alunni, dall’altro sono tante le classi con un numero di alunni che varia da 20 fino ad arrivare a 29 per classe. Classi pollaio in tempo di pandemia: incomprensibili in tempi normali, inconcepibili nell’immediato dell’emergenza pandemica dove anche 16 alunni per classe sono troppi, considerando anche la metratura delle nostre aule”.
Dal 1 settembre 2020 la popolazione scolastica conterà 46.146 studenti in tutti gli ordini di scuola, 128 in più rispetto all’attuale anno scolastico e se per l’infanzia e la primaria vi è un netto calo di iscrizioni, per le secondarie di primo e secondo grado, i numeri lievitano in modo importante, sono infatti 629 gli studenti in più in questi due gradi di istruzione. Nel dettaglio: 4.144 gli alunni della scuola dell’infanzia per 365 posti docente in organico dell’autonomia; 15.283 alunni primaria per un totale di 1.367 posti; 689 posti per i 10.580 alunni della scuola secondaria di primo primo grado e, infine, 1.319 posti per una popolazione studentesca della secondaria di secondo grado pari a 16.139 unità.
“Le criticità più importanti vengono riscontrare sulla scuola secondaria di primo grado per la quale mancano all’appello almeno un paio di dozzine di posti ed è probabile che l’ufficio scolastico territoriale proceda con qualche compensazione dalla primaria – commenta Marcella D’Angelo -. Drammatica la situazione sul versante sostegno. Nel mese di aprile l’Ufficio scolastico regionale recepiva la richiesta dell’ufficio territoriale e accordava posti di sostegno per 1.556 alunni diversamente abili, tradotti in 499 docenti comprensivi del potenziamento. Ad oggi però i numeri degli alunni diversamente abili sono aumentati di 61 unità (siamo a 1.617) e verosimilmente continueranno ad aumentare. Il lockdown c’è stato anche per l’Inps e per le commissioni che non hanno potuto dare parere sulle certificazioni in tempo utile, per cui ci aspettiamo un aumento importante dei casi certificati. Capitolo a parte la concessione dei posti in deroga che sono 322 e che sono già stati confermati visto il fabbisogno provinciale, posti che a priori il Ministero concede vista la necessità, ma che non regolarizza a regime facendo cassa con i più deboli. Deroghe che comunque non basteranno nel momento in cui le commissioni certificheranno i nuovi casi e quindi i Dirigenti scolastici dovranno richiederne delle nuove. I dati parziali degli alunni diversamente abili e dei docenti di sostegno: nella scuola dell’infanzia i posti concessi sono 38 ai quali si aggiungono 26 posti in deroga per 99 bambini certificati, il rapporto è di un docente ogni 1,8 alunni; i posti nella scuola primaria sono 172 più 145 posti in deroga per un totale di 580 alunni interessati con un rapporto che va da un docente ogni 1,3 bambini a uno ogni 2,2; per la secondaria di primo grado concessi 128 posti più 64 deroghe per 392 alunni diversamente abili, con un rapporto che va da un docente ogni 1,6 a uno ogni 2,3; infine la secondaria di secondo grado avrà un organico docenti di sostegno pari a 161 unità più 87 deroghe per 546 alunni certificati con un rapporto che va da un docente ogni 1,8 alunni a uno ogni 2,3. L’organico insufficiente, appena descritto, sta mettendo a nudo anni di tagli e vessazioni che la scuola subisce dai tanti governi che si sono succeduti, compreso l’attuale. La vera scuola è la scuola in presenza e lo Stato ha il dovere di garantirla in assoluta sicurezza, con organici adeguati, aule a norma, investimenti in edilizia scolastica, non è presuntuoso affermare infatti che accanto all’emergenza sanitaria vi è un’emergenza scuola che il Governo non può più ignorare”.