Continua l’avventura di Urbact, il programma europeo per la promozione dello sviluppo urbano sostenibile di cui l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna è partner con il progetto denominato “Food Coirridors”, che mira a delineare “corridoi del cibo sostenibile” che attraversino i paesi europei coinvolti.
Il Comitato di monitoraggio Urbact ha infatti approvato la fase 2 del progetto, che prevede l’elaborazione di strategie che favoriscano sistemi e politiche legati alla sostenibilità alimentare, le produzioni a km zero e nuove connessioni tra città e campagna: è questa infatti la mission di “Food corridors”.
Nel prossimo biennio saranno avviati tavoli tematici con gli attori e stakeholder del territorio per costruire un Piano di Azione Locale: un’opportunità per creare nuove relazioni con i partner che condividono il progetto insieme all’Unione della Bassa Romagna: l’Unione Intermunicipale della Regione di Coimbra (Portogallo), le città di Tartu (Estonia), Larissa (Grecia), Córdoba (Spagna), Szécsény (Ungheria), Alba Iulia (Romania), e Kranj (Slovenia).
“Food corridors” ha visto già la Bassa Romagna protagonista di scambi internazionali e, a gennaio 2020, il territorio ha accolto otto delegazioni estere per il meeting conclusivo della fase 1, organizzando visite di studio in alcune realtà innovative Cantine Randi di Fusignano, Caseificio Boschetto Vecchio di Conselice, Ecomuseo delle Erbe palustri di Villanova di Bagnacavallo, Emporio Solidale “Velocibo” di Lugo, la bottega Zanoni aderente alla rete di Campagna Amica (Coldiretti), incubatore U-Start. Inoltre, i delegati hanno incontrato i delegati delle Pro Loco dei nove Comuni della Bassa Romagna, per la degustazione di prodotti tipici, e hanno partecipato alla Sagra del Sabadone di Massa Lombarda.
Sono 23 in tutto i progetti ammessi alla fase 2 dal programma Urbact e l’Italia è tra i Paesi più coinvolti per numero di città aderenti.
“Questa notizia conferma la validità del progetto iniziale – ha dichiarato Riccardo Graziani, sindaco con delega alle Politiche europee dell’Unione della Bassa Romagna -. Con la nuova fase di Food corridors si aprono scenari importanti per il nostro territorio, sia per quanto riguarda la nascita di nuove relazioni, sia per la messa in pratica di soluzioni innovative capaci di rendere più sostenibili le filiere alimentari, ma anche la consapevolezza rispetto al cibo che acquistiamo. In particolare, l’emergenza sanitaria ha dimostrato il ruolo rilevante che anche il cibo può giocare ai fini delle politiche sanitarie di prevenzione. In questo contesto le filiere corte possono essere una grande risorsa e dovrebbero essere valorizzate e sostenute, favorendo l’agricoltura di prossimità, con i benefici di carattere sociale, ambientale ed economico che ne scaturiscono”.