“Rispetto il progetto originario, che prevedeva anche il comparto CoS10 e la circuitazione, per l’attuale “Comparto CoS9 – Porto Fuori Est – via bonifica Porto Fuori”, rimane ancora attiva la costruzione del residenziale prevista dall’accordo con il privato a cui sarebbe conseguita la realizzazione della circuitazione che avrebbe unito l’estremità est di Porto Fuori, con l’estremità ovest di via Stradone, passando a nord dell’abitato quindi incrociandosi con la Classicana” afferma Legambiente Ravenna – Circolo Matelda.
“Nello specifico, la parte di progetto che rischia di concretizzarsi tratta dell’urbanizzazione di 8,5 ha di terreno vergine, con 17.110 mq di residenziale e di commerciale, insieme ad un tratto stradale più breve di quanto originariamente previsto, ma che in ogni caso non farebbe altro che alimentare il traffico su gomma” continua Legambiente Ravenna.
“Scelte del passato che rischiano ancora oggi di affermarsi e di concretizzarsi. Non è certamente l’unica: vedi gli attuali lavori per l’ampliamento del centro Teodora e la proposta di Piano Urbanistico Attuativo del quartiere San Giuseppe. Ma sono tanti altri i progetti di urbanizzazione sul nostro territorio, che si aggiungono alle opere elencate all’interno di un nostro recente dossier sul consumo di suolo a Ravenna”.
Con la definizione del nuovo Piano Urbanistico Generale, Legambiente si augura che “consumo di suolo zero” e “rigenerazione urbana” diventino le parole chiave della nuova urbanistica del territorio che dovrà incrociarsi con il contrasto all’Emergenza Climatica, l’ampliamento delle aree verdi in città e le esigenze di mobilità sostenibile, centrali nella progettazione delle città post Covid-19.
“Gli errori del passato devono essere riconosciuti dalla politica come tali, inviando messaggi chiari su un’idea di gestione del territorio. Con la volontà politica si può e si deve cambiare, altrimenti sarà sempre più complicato interrompere la continuità col passato.” – conclude.