Dal 4 maggio entra in vigore, e vi resterà fino al 17 maggio Decreto del Presidente del Consiglio del 26 aprile, che prevede anche disposizioni per il settore funebre.
Uno specifico paragrafo recita infatti: “Sono consentite le cerimonie funebri con l’esclusiva partecipazione di congiunti e, comunque, fino a un massimo di quindici persone, con funzioni da svolgersi preferibilmente all’aperto, indossando protezioni delle vie respiratorie e rispettando rigorosamente la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.
“Siamo in attesa di eventuali precisazioni della Curia che definiscano le modalità di celebrazioni “Preferibilmente all’aperto“, per non lasciare ogni volta al singolo parroco la decisione – specifica Maurizio Rossi, direttore di Aser -. In merito al controllo del numero massimo di 15 persone (a seconda dell’ambito), riteniamo che siano di volta in volta i gestori (della camera mortuaria, del cimitero/crematorio) a doversi fare carico del controllo numerico, mentre la scelta delle persone partecipanti è sicuramente in capo ai familiari. Per quanto riguarda Aser, nel momento del trasporto da luogo di esposizione a cimitero/crematorio, sarà cura del nostro personale fare in modo che sia rispettato il numero massimo di persone previsto, dando indicazioni ai familiari già nella fase di organizzazione dell’onoranza”.
C’è da rilevare comunque che nel nostro territorio, nelle scorse settimane di lockdown, non si sono celebrate messe nelle chiese, ma è sempre stato possibile concedere – a chi ne facesse richiesta – benedizioni nel camerino di esposizione o al cimitero, anche se con poche persone presenti.