L’Italia riparte con il decreto firmato dal premier Conte ma con prudenza e gradualità per evitare una ripresa dei contagi. Oggi riaprono i cantieri pubblici e le aziende votate all’export, ma la vera fase 2 scatterà il 4 maggio, con una maggiore libertà di movimento nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Solo allora riaprirà la maggior parte delle attività produttive, ma i negozi dovranno attendere il 18 maggio, parrucchieri ed estetisti l’inizio di giugno.

TUTTE LE NORME

Ma non mancano le polemiche. Il nodo delle scuole ma anche quello delle seconde case o ancora la questione delle messe, sono diversi i punti sui quali arrivano critiche alle misure messe in campo dal governo per la fase due. Oltre che quello dell’apertura alle visite ai soli ‘congiunti’, che provoca le critiche di Arcigay e non solo. Dubbi dai governatori ma anche da Iv che parla di ‘poco coraggio’ da parte dell’esecutivo.

Da una prima interpretazione del Dpcm in vigore dal prossimo 4 maggio, a quanto si apprende, con “congiunti” si intendono “parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”. Le Faq, che saranno pubblicate nei prossimi giorni sul sito di Palazzo Chigi, chiariranno ulteriori dubbi interpretativi sul provvedimento.

La visita ai “congiunti” comprende anche i “fidanzati”. Lo ha chiarito la ministra delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli a ‘La vita in diretta’. “I congiunti sono le persone con le quali si intrattengono rapporti affettivi stabili, compresi i fidanzati”, ha detto la ministra, puntualizzando comunque che “una dicitura così ampia richiede la responsabilità individuale”. Questo, comunque, aggiunge, esclude pranzi di famiglia: “ma singolarmente ci potremo rivedere”. “Dubito che ci sarà in un futuro abbastanza prossimo la possibilità di assembramento anche di natura famigliare”.

La De Micheli ha chiarito anche che “non si possono raggiungere le seconde case, tranne mi sembra di aver capito ci sia qualche presidente di Regione che lo sta ipotizzando, ma nell’ambito di questo dpcm non è possibile raggiungere le seconde case”.

In Veneto una nuova ordinanza consente da oggi l’attività motoria in tutto il territorio del Comune di residenza e viene consentito lo spostamento verso le seconde case o le barche.

Per la fase 2 “bisogna ancora cercare di limare un sacco le regole”, ha detto il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, commentando il nuovo provvedimento del Governo. Per Fontana, intervistato da Centocittà, su Rai Radio 1, “ancora non si è entrati nel merito di alcuni problemi che secondo me sono assolutamente fondamentali, come per esempio l’obbligatorietà o meno dell’uso delle mascherine, come faranno i genitori a tenere casa i riparo bambini se entrambi lavorano, essendo chiusi tutti gli asili nido e le scuole e anche presumibilmente i centri estivi”.

Sulle mascherine – ha detto ancora Fontana a SlyTg24 – “tenderei a ribadire l’obbligo” in una nuova ordinanza regionale “ma è chiaro che vorrei avere garanzie dalla Protezione Civile sulla fornitura delle mascherine per tutta la popolazione”. L’attuale ordinanza della Regione valida fino al 3 maggio prevede l’obbligo di coprirsi naso e bocca “ogniqualvolta ci si rechi fuori dall’abitazione”.

“Sulla scuola e su come le famiglie dovranno organizzarsi siamo delusi, non abbiamo ancora capito cosa succede, abbiamo chiesto un ulteriore incontro alla ministra Azzolina che mi auguro avvenga questa settimana, altrimenti dopo il cartellino giallo tiro fuori il cartellino rosso”. Così Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24. “Abbiamo capito che l’apertura delle scuole comporta un rischio evidente, ma vogliamo capire col governo quali saranno gli strumenti a sostegno delle famiglie e abbiamo bisogno di linee guida e risorse per riaprire i centri estivi“, ha aggiunto Bonaccini.

Sulle messe, hanno ragione i vescovi: si facciano in sicurezza“. Lo ha scritto su Facebook Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, commentando le misure del nuovo Dpcm emanato ieri, e illustrato in conferenza stampa dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Penso che si potesse fin da subito – ha aggiunto Rossi – senza aspettare il 4 maggio, fare di più per le attività fisiche individuali all’aperto, per i bambini, per gli anziani e per tutti noi”. Inoltre, ha sottolineato il governatore, “se c’è l’obbligo delle mascherine spetta allo Stato garantirle e erogarle ai cittadini. Infine, si sarebbe potuto graduare le aperture regione per regione tenendo conto del quadro epidemiologico”.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel discorso di ieri in cui ha illustrato le prime misure per la fase 2 non ha chiarito come “aiuteremo le famiglie i cui genitori potranno tornare a lavorare e dove ci sono bambini piccoli“. Lo ha sottolineato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel consueto video sulle sue pagine social. “Vi segnalo che a Milano ci sono 120 mila nuclei familiari con bambini fino a 14 anni. – ha aggiunto – Ecco non è chiaro come li aiuteremo e quello è importantissimo”.

E anche all’interno dello stesso governo arriva qualche voce critica. “Chi è lo Stato per decidere se andare a trovare un cugino e non la fidanzata? Queste norme sono incomprensibili”. Così il leader di Iv Matteo Renzi a Tgcom24 che annuncia: “Dirò la mia a Conte giovedì in aula al Senato”. “Questo decreto – aggiunge – non è che io lo posso cambiare come senatore: farei un bell’emendamento. Ma perché il premier ha scelto di fare un Dpcm e non un decreto legge? Se fosse così lo cambieremmo ma invece non è così”.

“Ci aspettavamo onestamente un’operazione più coraggiosa: si poteva, si doveva osare di più”, dice la ministra di Iv Teresa Bellanova.

Critiche anche dalla ministra Bonetti. “La parola assegno non è stata pronunciata durante la conferenza stampa, ma la parola assegno è la figura fondamentale e, dal mio punto di vista, irrinunciabile per la gestione di questa fase”. Lo ha detto la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti in una intervista a Radio Inblu riferendosi alla conferenza stampa del premier Conte. La ministra aveva ance espresso dubbi sulla questione delle messe.

Dal canto suo la ministra Bonetti sta lavorando ad un piano per supportare le amministrazioni che decideranno di riaprire gli spazi pubblici e le aree giochi. Attrezzare nei parchi anche ‘aree di gioco e svago per giochi individuali’. Ovvero abituare i bambini nei parchi a nuove modalità ludiche anche volte ad apprendere ‘le regole necessarie per costruire una nuova vita di comunità e di relazione, in osservanza delle vigenti regole di distanza e di igiene’. Per la realizzazione di questo obiettivo, il ministero metterà a disposizione 35 milioni di euro.

“Che fine ha fatto il Piano Colao per le riaperture? Il Governo l’ha ignorato? Settimane di riunioni della task force ma nessuna soluzione applicata per luoghi di culto, bar e ristoranti, asili e centri estivi, seconde case, negozi. A rischio i diritti e la sopravvivenza economica”, lo scrive su twitter il deputato di Iv Michele Anzaldi.

(ANSA)