Cia-Agricoltori Italiani Romagna condanna fermamente la pratica del caporalato. Lo sfruttamento è un fatto grave e inaccettabile e deve sempre essere contrastato. Contestualmente bisogna pensare a come affrontare elementi che, proprio in questa fase di crisi e di emergenza, rischiano di creare aree grigie, che favoriscono i fenomeni della speculazione sia sul mercato dei terreni sia su quello del lavoro. “Per questo sosteniamo con forza l’intervento a supporto delle imprese con liquidità e semplificazioni – afferma Mirco Bagnari, direttore di Cia Romagna – Bisogna evitare che il posto delle imprese agricole sane, che lavorano nella legalità e che sono la maggior parte, sia assunto da soggetti che fanno del mancato rispetto della legge il proprio mestiere”.
La questione della carenza di manodopera in agricoltura esiste e già da prima dell’emergenza covid-19: questa situazione l’ha ulteriormente amplificata. “Non è però accettabile che per colpa di qualcuno passi il concetto che l’agricoltura sfrutta la manodopera – spiega Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna – Il problema che non si trova manodopera, e tantomeno quella specializzata, è un fatto con il quale gli agricoltori da tempo devono fare i conti”.
La stragrande maggioranza della manodopera in agricoltura negli anni è stata rappresentata da lavoratori stranieri che, sia a causa delle scelte politiche degli ultimi anni sia a causa del coronavirus, non sono più disponibili e reperibili. In qualche modo dovrà essere sostituita.
Le proposte che Cia-Agricoltori Italiani ha sottoposto al Governo sono: regolarizzare gli immigrati che ogni anno sono fondamentali nel periodo della raccolta; introdurre agili strumenti, come i voucher, per azzerare la burocrazia e assumere studenti, disoccupati e cassaintegrati; creare una green line con i Paesi dell’Est Europa, sulla scia delle raccomandazioni dell’Ue, per favorire il trasferimento dei lavoratori.
Le organizzazioni professionali si stanno attrezzando per essere di supporto con vari strumenti (come ad esempio piattaforme tecnologiche per incontro tra domanda e offerta di manodopera), ma è necessario ci sia una regia pubblica e un ruolo importante di chi per compito istituzionale si occupa di mercato del lavoro. Cia Romagna accoglie positivamente il servizio del portale “Lavoro per te” messo in campo dalla Regione Emilia-Romagna per aiutare le aziende agricole nella ricerca e reclutamento di mano d’opera stagionale, e sottolinea che va valutata l’efficacia e l’eventuale possibilità di dialogo e raccordo con le altre piattaforme, per non creare recinti separati.
Gli agricoltori chiedono condizioni per potere operare e poter crescere nell’interesse del territorio e delle proprie imprese, che sono patrimonio sociale dei nostri territori. “Il dibattito in corso non può continuare all’infinito – sostiene Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna – Servono interventi immediati e chiari per consentire alle aziende di assumere manodopera in grado di iniziare e portare a termine la raccolta di frutta e verdura di stagione fondamentale per l’approvvigionamento degli scaffali. L’agricoltura in questo momento si sta dimostrando fondamentale – conclude Misirocchi – e bisogna fornire le aziende agricole di tutti gli strumenti necessari per svolgere il proprio lavoro per tutta la comunità”