Il nuovo decreto che ha esteso a tutta Italia la “zona Rossa” per cercare di arginare la diffusione del coronavirus ha posto una serie di limitazioni agli spostamenti personali. Si potrà uscire di casa solo per motivi legati al lavoro, motivi di salute o per situazioni di necessità. Rientra sotto questa categoria il poter recarsi a fare la spesa. Lo ha specificato nel proprio discorso anche il premier Giuseppe Conte: non c’è alcuna urgenza di recarsi nei supermercati. I punti vendita rimarranno aperti. Affollarsi ai supermercati, anzi, rientra esattamente nei comportamenti che il nuovo decreto punta a scongiurare. L’approvvigionamento alimentare sarà garantito.
Il nuovo decreto prevede che nelle giornate festive e prefestive dovranno restare chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati.
Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali, il gestore deve comunque predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro. La sanzione prevista per il mancato rispetto è la sospensione dell’attività.
In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, tali strutture dovranno essere chiuse.
La chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, il cui gestore è comunque sempre chiamato a garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, pena la sospensione dell’attività in caso di violazione.
Chiusi dalle 18 alle 6 di mattina bar e ristoranti