Sarà la nuova giunta regionale, che si insedia domani, a decidere sulla riapertura delle scuole la prossima settimana in merito ai casi di Coronavirus sviluppatisi in Emilia-Romagna.
La riapertura delle scuole rientrerebbe nelle scelte della politica di allentare e alleggerire la situazione attorno alla diffusione della nuova malattia. Tuttavia, come ha sottolineato oggi in conferenza stampa l’assessore uscente alle politiche sanitarie Venturi, la decisione potrà essere presa anche all’ultimo minuto, poiché non c’è alcun bisogno di sanificare le scuole. Fra i casi riscontrati di Coronavirus, non c’è infatti alcun caso proveniente dalle scuole. Inoltre, dati alla mano, attualmente non esiste un focolaio autoctono in Emilia-Romagna e l’andamento della diffusione è giudicato “confortante” e con “numeri bassi”
Come già chiarito ieri, non è necessario alcun certificato medico per il rientro a scuola (di ogni ordine e grado) degli studenti. È necessario, invece, se l’assenza da scuola è dovuta a una malattia di durata superiore a cinque giorni: in questo caso, a stabilirlo è il decreto del presidente del Consiglio dei ministri (23 febbraio 2020, n.6), fino al 15 marzo la riammissione a scuola dovrà avvenire, appunto, dietro presentazione del certificato medico, in deroga alle disposizioni vigenti in Emilia-Romagna dove la certificazione di riammissione scolastica è stata abolita da anni.
IL BOLLETTINO DELLA REGIONE
Sono 97, in Emilia-Romagna, i casi di positività al Coronavirus: 63 a Piacenza, 18 a Modena, 10 a Parma, tutti riconducibili al focolaio lombardo, e 6 a Rimini.
Nessuno dei nuovi pazienti è in terapia intensiva, dove invece rimangono i tre di ieri (uno all’ospedale di Piacenza e due a Parma), e la maggior parte si trova in condizioni non gravi; molti sono addirittura asintomatici o presentano sintomi modesti (febbricola e lieve tosse).
Un aumento dei riscontri positivi – che ieri pomeriggio erano 47 – dovuto anche all’elevato numero di tamponi refertati nella nostra regione (1.033) ed effettuati nei giorni scorsi anche su persone asintomatiche spesso contatto di casi positivi, prima che le nuove indicazioni nazionali stabilissero la necessità di fare il test tampone solo in caso di sintomi manifesti.
Rispetto a ieri pomeriggio, i 50 nuovi casi riguardano prevalentemente Piacenza, dove sono 35; 10 a Modena, 7 dei quali riconducibili al primo caso che si era recato nell’area rossa del Lodigiano (sugli altri 3 sono in corso accertamenti epidemiologici); 2 a Parma e 3 a Rimini (tutti correlati al primo paziente di Rimini).
Si precisa inoltre che, contrariamente alle precedenti comunicazioni, non sarà allestito un modulo provvisorio per il triage a Cento (Fe).