POLPETTE AVVELENATE – La settimana scorsa si è ripetuto, nella zona del parco Teodorico, il fenomeno malvagio delle esche avvelenate sparse apposta per uccidere dei cani. Una di queste, lanciata nel giardino di un’abitazione privata sotto forma di polpetta, è stata addentata da una cagnolina, che solo per l’intervento tempestivo del proprietario, insospettito perché tremava e camminava in modo strano, si è potuta salvare. Portata d’urgenza dal veterinario, che le ha fatto rigettare il cibo dallo stomaco, si è scoperto che nei residui della carne c’erano dei granuli blu di lumachicida. Ora la cagnolina è fuori pericolo, ma il proprietario ha pensato bene di informare del rischio il vicinato con un cartellone.
FOTOTRAPPOLE CHIESTE DA LISTA PER RAVENNA – Questo è solo l’ultimo dei tanti episodi verificatisi nel territorio cittadino, che rappresentano un serio rischio non solo per i cani, ma anche per la popolazione umana, in particolare per i bambini che potrebbero venire a contatto con delle esche avvelenate. Di qui un ordine del giorno di Lista per Ravenna presentato da Stefano Donati nel Consiglio territoriale del Centro Urbano l’11 giugno 2018 e portato in Consiglio comunale da Alvaro Ancisi il 16 ottobre 2018, approvato all’unanimità da entrambi i consigli, che impegnava l’Amministrazione Comunale ad acquistare un numero adeguato di fototrappole contro la diffusione di bocconi avvelenati. L’utilità della loro funzione deterrente e di contrasto, ferma restando l’obbligatoria installazione nei luoghi di utilizzo di cartelli contenenti la dicitura “area videosorvegliata”, è innegabile. Passato inutilmente un anno e dopo che, nei pressi di Mirabilandia, quattro cani erano stati avvelenati, sempre con bocconi di lumachicida, Lista per Ravenna è tornata alla carica il 25 ottobre 2019 con una interrogazione al sindaco,. La risposta è stata che “il servizio Ambiente e Territorio ha in corso la valutazione delle opzioni disponibili riguardo alla possibilità di installare fotocamere o telecamere di videosorveglianza per individuare eventuali abbandoni di esche avvelenate a danno degli animali domestici”.
FONDI DAL MINISTERO – In effetti, il Comune di Ravenna aveva concorso ad un bando del Ministero dell’Interno per la distribuzione di fondi utili al potenziamento dei servizi volti ad intercettare situazioni di illegalità nei confronti degli animali, presentando un progetto “per l’acquisto o il noleggio di fototrappole da mettere a disposizione delle forze di polizia locali di tutta la provincia, per monitorare e sorvegliare le aree verdi con accesso ai cani, i parchi, le aree di sgambamento e le zone costiere adibite all’accesso dei cani, in cui, negli ultimi anni, si sono verificati episodi di avvelenamento con esche avvelenate”. La somma destinata dal Ministero è di 7.200 euro, per ottenere la quale il 26 novembre la Giunta comunale ha approvato un protocollo d’intesa con la Prefettura.
NUOVA INTERROGAZIONE – Sembra giunto dunque il momento di procedere coi fatti. Ragion per cui Lista per Ravenna ha presentato al sindaco una nuova interrogazione, chiedendogli:
- di conoscere contenuti e tempi di attuazione del progetto di installazione delle fototrappole contro la diffusione di esche avvelenate a danno dei cani;
- e se, considerato che il contributo ministeriale di 7.200 euro a beneficio di tutta la provincia appare esiguo, l’amministrazione comunale di Ravenna possa integrarlo con risorse del suo bilancio riguardo agli interventi sul proprio territorio.