Ieri, l’assemblea dei soci di Romagna Acque-Società delle Fonti Spa si è riunita all’Hotel Globus di Forlì e ha approvato all’unanimità il preconsuntivo di bilancio 2019 e il budget previsionale 2020.
Dal punto di vista idrologico l’andamento del 2019 ha registrato scarsi apporti alla diga di Ridracoli nel primo trimestre ed apporti significativi in aprile e maggio, che hanno permesso di raggiungere la quota di tracimazione dai primi di maggio e mantenerla fino a inizio giugno. Al fine di mantenere una riserva adeguata della risorsa di Ridracoli in vista dei consumi estivi nella prima parte dell’anno il prelievo da Ridracoli è stato inferiore rispetto alle medie di periodo e di budget, scarto che tuttavia è stato poi recuperato e su base annua il preconsuntivo 2019 prevede una sostanzialmente conferma del mix delle fonti di approvvigionamento idrico.
I DATI DI BILANCIO
Il preconsuntivo 2019 quantifica un valore della produzione di.60,1 milioni di euro, con un incremento di 0,4 rispetto al budget. Il risultato prima delle imposte è di 8.081.781 euro, superiore di oltre 1 milione di euro rispetto al budget, e pari a circa il 13,4% del valore della produzione. Il budget 2020 individua un valore della produzione di euro 58.691.155, con un utile di esercizio previsto in 6.220.126 euro.
Si confermano inoltre le rinunce tariffarie proposte da ATERSIR ed accettate da Romagna Acque per il periodo regolatorio 2016-2019, che alla luce della determina ARERA 918/2017, incidono con effetti diretti sul Conto Economico del 2019 per 3,8 milioni di euro (oltre a 2,1 milioni con effetto finanziario).
IL PIANO DEGLI INVESTIMENTI
I nuovi obiettivi generali della pianificazione sono orientati a dare adeguata risposta agli aspetti di sicurezza dell’approvvigionamento idrico. Nel triennio 2019-2021 si prevede un valore di investimenti infrastrutturali di circa 30 milioni.
Il piano, presentato ad Atersir a maggio 2019, era stato sviluppato prevedendo da settembre l’operatività della nuova società “Acqua Ingegneria”.
I ritardi nell’avvio della nuova società di ingegneria, dovuti anche a vicende interne del secondo socio della società (Autorità Portuale), hanno da un lato reso necessario riprogrammare alcune attività e dall’altro predisporre l’affidamento dei servizi di ingegneria, almeno delle attività più urgenti, a mezzo di gare d’appalto prevedendo che l’operatività della nuova società sia di fatto rinviata alla seconda parte del 2020.
La Terza Direttrice
E’ stata avviata la procedura di gara per l’affidamento della progettazione di fattibilità tecnica ed economica della “Terza Direttrice: condotta impianto Standiana-Forlimpopoli-Casone e condotta Casone-Torre Pedrera”, per un importo di 568.000 euro. In merito alla “Terza Direttrice” si ricorda che questa rappresenta l’opera principale del Piano sia dal punto di vista strategico che di valore; il progetto di fattibilità-tecnica ed economica di prima fase prevede un quadro di spesa di 79,9 milioni. Si tratta di un investimento strategico che consentirà di raggiungere una pluralità di obiettivi:
– interconnessione tra le principali fonti di approvvigionamento -impianto di potabilizzazione di Capaccio a Santa Sofia e quello di Standiana a Ravenna- con conseguente innalzamento del livello di sicurezza dell’intero sistema acquedottistico;
– potenziamento delle capacità distributive dell’intera rete di adduzione dell’Acquedotto della Romagna, grazie all’azione di sostegno del carico idraulico sulla chiusura dell’anello nord;
– potenziamento ulteriore delle capacità distributive della rete, grazie all’azione di sostegno del carico idraulico sulla linea del basso costiero, particolarmente efficace per le utenze comprese nella tratta da Cesenatico a Cattolica;
– potenziamento delle capacità distributive anche per le utenze dell’entroterra, da Savignano a San Marino, grazie al sostegno fornito a valle del nodo di Basso Rubicone;
– maggiore affidabilità della rete di adduzione, che con la nuova configurazione vede incrementare da tre a cinque il numero di maglie chiuse in grado di garantire la continuità delle erogazioni anche in caso di emergenze particolarmente critiche;
– possibilità di intervenire sulla rete in caso di rottura, senza provocare disservizi all’utenza;
– maggiore uniformità nella qualità della risorsa distribuita a seguito delle possibilità di miscelazione offerte dal nuovo collegamento verso il basso costiero e minori consumi energetici di sollevamento rispetto all’originaria soluzione prevista che prevedeva maggiori volumi trasferiti alle vasche di Monte Casale.
Gli altri interventi
– Il raddoppio della condotta Russi-derivazione Cotignola, (9,4 milioni) che consentirà di incrementare le portate erogabili dall’impianto della Standiana e di aumentare la sicurezza di approvvigionamento dell’entroterra lughese e faentino
– A Ravenna, la realizzazione del secondo tratto del Canale Carrarino-collegamento alla Canaletta Anic (3,4 milioni) che aumenterà l’affidabilità di approvvigionamento del potabilizzatore Bassette
– A Rimini, si sono avviati i lavori della condotta San Giovanni in Marignano-Morciano (6,9 milioni), che consentirà il collegamento diretto dei due comuni all’Acquedotto della Romagna
– Si è chiusa la gara d’appalto e sono stati consegnati i lavori per il revamping dell’impianto di potabilizzazione di Bellaria per un importo complessivo dell’intervento di 2,35 milioni di euro.
– E’ in chiusura la gara d’appalto per la progettazione esecutiva e realizzazione del nuovo magazzino di Forlimpopoli ed annesso impianto fotovoltaico da 200 kw di potenza di picco per un importo di 1,5 milioni di euro.
– E’ stata avviata la “manutenzione straordinaria e miglioramento sismico del pensile di via Diaz a Forlì” il cui avvio ha subito un ritardo nel 2018 a causa della difficoltà del Comune di rendere disponibile l’area; l’intervento si concluderà entro il primo semestre del 2020.
– Sono in corso i lavori di “Manutenzione straordinaria e miglioramento sismico delle vasche di accumulo finale dell’impianto di potabilizzazione di Bassette a Ravenna” avviati con ritardo a causa di problemi di carattere autorizzativo (non imputabili alla società) per un importo di 2 milioni di euro. Sono stati eseguiti i lavori su due vasche da 6.000 mc mentre sono in corso quelli riguardanti la terza vasca da 10.000 mc.
– A Ridracoli, si chiuderanno i lavori di ristrutturazione della strada di accesso alla Diga, che complessivamente sono costati 2 milioni di euro.
GLI INVESTIMENTI SULL’ENERGIA
Nel 2018 è stato raggiunto un coefficiente di dipendenza energetica pari a 0,681. Con la realizzazione del piano di efficientamento previsto per il prossimo triennio è prevista una riduzione dei consumi pari a circa 1,5 gwh.
Nel 2019 si è dunque avviato il nuovo Piano energetico 2019, che ha come principali obiettivi la riduzione dei consumi in tutto il processo di fornitura d’acqua all’ingrosso (captazione, potabilizzazione ed adduzione) ma anche nei servizi generali e l’aumento della produzione di energia per autoconsumo da fonti rinnovabili. L’attività si sviluppa su due macro-aree di intervento:
Nuovi impianti da fonti rinnovabili: è prevista la realizzazione di 3 nuovi impianti fotovoltaici, uno presso il potabilizzatore della Standiana da 1.150 kW di picco, uno presso il magazzino di Forlimpopoli da 250 kW di picco e uno presso l’impianto “centrale di Bellaria Bordonchio” da 110 kW di picco (per entrambi questi ultimi l’entrata in funzione è prevista per il 2021).
Nel 2019 sono stati ottenuti i Certificati di Garanzia d’Origine (GO) per l’energia prodotta dalla turbina di Monte Casale (che fra l’altro sarà oggetto di revamping anche al fine di migliorare il rendimento in termini di produzione di energia elettrica), che verranno venduti nella prossima asta del GME.
Misure di efficientamento: è prevista una serie di interventi finalizzati all’ottimizzazione dei consumi che riguardano l’azienda nel suo complesso ed in particolare alcuni siti che risultano essere allo stesso tempo strategici e molto energivori. Il Piano contiene il cronoprogramma per la realizzazione dei singoli interventi; nel primo lotto sono previsti:
– l’intervento sul potabilizzatore delle Bassette (RA) in concomitanza con il progetto di automazione dell’impianto stesso; è in fase di valutazione la possibilità di anticipare l’intervento di riqualificazione energetica dei rilanci finali, i quali rappresentano oltre il 50% dei consumi del NIP1;
– gli interventi sugli impianti “centrali Dario Campana e Raggera” nella zona di Rimini; relativamente a questi interventi si segnala che è in fase di completamento la progettazione del revamping di Raggera;
– la sostituzione dei trasformatori: si segnala che gli interventi verranno svolti attraverso l’accordo quadro lavori e che sono già stati pianificati i primi interventi (n. 6 trasformatori), che verranno realizzati entro la fine del 2019.
Per il 2019 il coefficiente di dipendenza energetico è previsto in leggero aumento rispetto all’obiettivo di budget, in quanto non tutti gli interventi previsti sono stati realizzati. Si sottolinea che nel primo anno del piano energetico sono state realizzate numerose attività di progettazione, i cui benefici si concretizzeranno nel 2020. Il target per il 2021 del coefficiente di dipendenza energetica risulta pari a 0,66.
RICERCA E SVILUPPO
Anche il 2019 ha visto proseguire la costante e crescente collaborazione con il mondo universitario. Oltre al già citato rapporto con il DICAM di Bologna, e a quelli con altre Università (Perugia, Scienze Ambientali Ravenna) e diversi Enti di ricerca (è stato rinnovata per tre anni, ad esempio, la convenzione con il Centro Ricerche Marine di Cesenatico) va citato in particolare il rapporto con l’Università di Urbino e con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per quanto riguarda la ricerca sui pagamenti ecosistemici.
Recentemente è stato avviato un nuovo rapporto con il Tecnolopolo dell’Università di Rimini. L’obiettivo della collaborazione consiste nell’applicare la metodologia LCA – Life Cycle Assessment (Valutazione del Ciclo di Vita), in grado di analizzare gli impatti ambientali diretti ed indiretti, sulla base di diversi indicatori e categorie d’impatto. L’applicazione di questa metodologia avrà varie finalità. In particolare, servirà a valutare le prestazioni ambientali ed energetiche nell’intero ciclo di vita relativamente al servizio idrico fornito nell’attuale scenario produttivo (condizione idrologica media); tale valutazione permetterà anche di supportare ove possibile il processo di pianificazione della produzione idrica integrando le variabili ambientali ed energetiche, valutandone i benefici. Inoltre, essa potrà supportare ed indirizzare le scelte strategiche aziendali nell’ottica di mantenere gli elevati standard attuali nell’erogazione del servizio, ottimizzando l’utilizzo delle risorse e di energia grazie all’integrazione della variabile ambientale nel processo decisionale. Al fine di garantire una sempre crescente richiesta di acqua ed alla luce delle conseguenze connesse ai cambiamenti climatici, si rende infatti necessario individuare degli scenari di investimento in grado di garantire la continuità del servizio. A tal proposito si propone di valutare – attraverso l’applicazione della metodologia LCA – gli impatti ambientali correlati a diversi scenari: nuovi invasi; impianti di dissalazione; impianti per il recupero delle acque reflue.
IL PROTOCOLLO CON IL 118
Fra le principali collaborazioni attivate dalla Società sul territorio nel corso dell’anno, va rimarcata la firma del protocollo d’intesa fra Romagna Acque-Società delle Fonti spa e la Centrale Operativa 118 Romagna del Servizio Sanitario Emilia-Romagna. Il protocollo, che avrà durata fino al 31 gennaio 2023, al pari di quelli analoghi già in essere con i Vigili del Fuoco e con il Soccorso Alpino, parte dalla necessità di fornire maggiori servizi al territorio su cui Romagna Acque opera, e in cui la progressiva antropizzazione del territorio e i cambiamenti meteoclimatici aumentano la fragilità delle infrastrutture e i rischi di danni, per cui occorre disporre di una capacità di intervento tempestiva e competente da parte degli organi preposti. L’accordo prevede così una maggior conoscenza delle aree di attività comuni, lo sviluppo di attività di formazione reciproca e la definizione di procedure operative condivise: modalità che possono produrre una ricaduta positiva sulla pubblica incolumità e sulla sicurezza degli operatori durante le operazioni di soccorso e nei casi di emergenza.
Per il sistema 118 Romagna si tratta di un’opportunità per migliorare ancora di più la rete delle destinazioni per l’elisoccorso attraverso il monitoraggio e la individuazione di siti di atterraggio in aree isolate ma che possono risultare di grande utilità per il soccorso a personale operante ed a residenti e turisti che frequentano le zone appenniniche.