Grande soddisfazione è stata espressa da Confartigianato per l’emendamento che, votato nei giorni scorsi dalla Commissione Bilancio del Senato, prevede l’abrogazione dei commi dell’articolo 10 del cosiddetto ‘Decreto crescita’ che hanno introdotto lo sconto immediato in fattura per gli interventi relativi a ‘ecobonus’ e ‘sismabonus’.
In pratica, questa norma, da sempre contestata e contrastata da Confartigianato, prevede che i cittadini che effettuano lavori di riqualificazione energetica o antisismici, possono chiedere, in alternativa alla detrazione fiscale dal 50% all’85% spalmabile in 10 anni, uno sconto immediato sulle fatture da parte dell’impresa che ha realizzato i lavori. Uno sconto che l’impresa può ovviamente farsi rimborsare dallo Stato, ma solo tramite un corrispondente credito d’imposta da utilizzare in compensazione in cinque anni.
Insomma: se questo ‘sconto in fattura’ appariva, dal punto di vista degli utenti, come un provvedimento sensato ed efficace nel favorire i consumatori, non altrettanto si può dire del metodo imposto dal Governo giallo-verde, che ha affidato d’imperio alle aziende il ruolo di banca, cioè di anticipatrici di soldi. Questo, in tempi di assoluta difficoltà per le imprese di accedere al credito, ha significato mettere a rischio migliaia e migliaia di piccole e medie imprese, che in molti casi hanno dovuto rinunciare ad acquisire le possibili commesse.
Nei mesi scorsi, contro lo sconto in fattura e dalla parte di Confartigianato si sono pronunciate sia l’Autorità Antitrust che la Commissione Industria del Senato.
“Il nostro Centro Studi nazionale – ha detto il Segretario provinciale di Confartigianato Tiziano Samorè – aveva stimato che con l’applicazione dello sconto in fattura, le piccole imprese del ‘sistema casa’ (costruzioni, installazione impianti, serramenti) in cinque anni avrebbero registrato riduzioni dal 37% al 58% del fatturato, sul segmento interessato dalle detrazioni fiscali per riqualificazione energetica. Nella nostra provincia parliamo di un comparto, quello delle costruzioni e dell’impiantistica, che conta oltre 5.000 aziende. Sono numeri che spiegano bene la nostra soddisfazione per il risultato conseguito”.