“Fa strano vedersi negata una sala che da anni ci viene concessa, sia a me che alle Lega, per iniziative politiche. Capisco che il proprietario della sala sia l’ARCI associazione di certo non vicina alla Lega, ma se un tempo il luogo poteva essere utilizzato da noi, il negarcelo solo per timore delle prossime elezioni ci rammarica” con queste parole denuncia quanto accaduto il consigliere regionale e segretario faentino della Lega Andrea Liverani.
“Qualche settimana fa ho richiesto la sala dell’Arci di Reda, località in cui sono nato e in cui vivo, per un’iniziativa politica, dove avrei illustrato quanto fatto in 5 anni di consiglio regionale. Ho chiesto quella sala perché già in passato avevo fatto iniziative politiche al suo interno, come la presentazione della candidatura di Padovani, diversi incontri sul CTF e altro ancora. Credevo di andare “a botta sicura” ma mi è stata chiusa la porta in faccia.”
Prosegue il leghista: “Mi è stato detto che la sala non era a norma, e fin qui tutto bene, ma poi scopro che giovedì 21 ci sarà un incontro del PD sul tema agricoltura, con tanto di cena annessa. La domanda che sorge è: hanno solo trovato una scusa per non dare la sala a me o alla Lega, oppure la sala è realmente non a norma e inutilizzabile, ma per il PD si fa un’eccezione?”
Il consigliere regionale conclude: “Mi sarebbe piaciuto fare l’incontro sul lavoro fatto in regione nel posto in cui tutto è iniziato, cioè Reda, ma mi è stato impedito. Per questo il 7 dicembre farò lo stesso incontro, più in grande e con diversi ospiti a Casa Spadoni. Mi dispiace che vengano usati due pesi e due misure da persone che conosco personalmente da una vita e che nonostante tutto sono e rimarranno amiche, che quando la Lega era bassa nei sondaggi ci concedevano la sala, ma ora che hanno il timore di perdere si arroccano su queste piccolezze.”
A rispondere alle accuse di Liverani, è Antonello Prati, segretario del Partito Democratico a Reda. La sala incriminata, infatti, sarebbe anche sala del partito: “Mi pare naturale che il Partito Democratico non conceda la propria sala ad un altro schieramento politico. E poi ognuno, in casa propria, fa entrare chi vuole. È una sala privata, il proprietario ha il diritto di decidere a chi concederla”
E tutte le volte che la sala era stata concessa in passato alla Lega ? “Quando, in passato, abbiamo concesso la sala alla Lega, abbiamo avuto diverse lamentele all’interno del partito. La base si è molto arrabbiata. Quindi questa volta abbiamo preferito evitare. D’altronde non ha molto senso che il Partito Democratico metta a disposizione degli spazi per la Lega.”