Il 5 novembre scorso, l’ Agenzia di stampa ANSA scriveva da Fano: “Accogliere gli animali scampati alla moria di avifauna causata da botulino di Valle Mandriole (detta “della Canna” nda) a Ravenna nel bellissimo settecentesco Canale Albani a Fano, una vera e propria oasi che si snoda all’ interno dell’abitato e che già ospita cigni ed anatidi. È la proposta lanciata dall’agronomo ed esperto di avifauna Giuseppe Curina, presidente dell’ Associazione Canale Albani-Progetto Ugo. Curina gestisce il Canale in convenzione con il Comune di Fano ed Enel Green Power. Entusiasta della proposta, informa una nota, l’ amministrazione comunale e la popolazione fanese, assai legata all’avifauna ospitata nel Canale, che contribuisce a gestire e controllare. “Potremmo accogliere da 30 a 50 volatili. Sarebbe una buona occasione – spiega Curina – per ripopolare il Canale e al contempo aiutare le associazioni animaliste di Ravenna, che hanno chiesto aiuto per collocare gli animali sopravvissuti”.
Giovedì scorso Curina era a Ravenna, essendo stata convocata una seduta della commissione comunale Ambiente, da me presieduta, per discutere sul “Disastro ambientale della Valle della Canna”, su iniziativa di Lista per Ravenna, Lega Nord e Forza Italia. Essendoci presentati, gli ho chiesto, come avrebbe voluto, di partecipare alla riunione, annunciandolo alla commissione con la speranza che ci fosse spazio, a margine dei lavori programmati, per fargli esprimere un saluto. Ciò non è stato possibile perché la discussione si é conclusa dopo 4 ore mezzo, a uffici già chiusi, essendo anche venuto meno il numero legale dei commissari. In quel momento, ho messo Curina in contatto con l’assessore all’ Ambiente Baroncini, perché potesse brevemente parlargli della proposta di Fano, su cui non era ancora arrivata risposta.
Dall’ articolo pubblico oggi dal Resto del Carlino di Fano: “Le anatre sopravvissute a Ravenna saranno trasferite a Fano”, estraggo e sintetizzo ora che: “La proposta è stata accolta dagli amministratori comunali ravennati. Giuseppe Curina ha incontrato l’ assessore Gianandrea Baroncini. Durante la riunione, che si è tenuta giovedì presso il Comune di Ravenna, si è anche discusso di tempi e modalità del trasferimento degli anatidi, ma soprattutto del loro numero che, secondo gli accordi, non dovrebbe superare i 50 esemplari. Siamo pronti per accogliere gli animali – spiega Curina – che attualmente sono ospitati al Cras (Centro di Recupero degli Animali Selvatici, nda) di Ravenna, dove ho avuto modo di visionarli”.
Non ho ancora potuto ottenere di persona una conferma. Ma si tratterebbe di una buona notizia. Gli uccelli “botulinizzati” nella Valle della Canna sono sopravvissuti in 160. Una loro buona parte potrebbe letteralmente risollevarsi a Fano.
L’ OASI DI FANO
Qui il progetto di ripopolare il canale Canali è molto sentito. In pochi giorni, furono raccolte oltre duemila firme quando, dopo un episodio di botulismo immediatamente risolto nel 2017, le anatre rimaste sane erano state costrette a spostarsi, col rischio di non tornare a popolarsi. Essendosi insorti i cittadini, il Comune di Fano ne sostenne il progetto di ripopolamento firmando una convenzione con l’ Associazione Canale Albani-Progetto Ugo, in associazione con Enel. L’ azienda elettrica, proprietaria del canale, si è impegnata, visto che questo corso d’acqua svolge una funzione ricreativa per la città, a finanziare le spese di alimentazione degli uccelli. Il cigno nero Ugo, che dà il nome all’ associazione e la cui specie è molto diffidente dell’uomo allo stato naturale, qui è molto socievole e si fa accarezzare. Curina, che abita lungo il canale e che insieme ad altre famiglie si prende cura degli uccelli ospitati, tutte le mattine lo vede arrivare davanti al suo cancello per salutarlo. Dopo il pur piccolo botulismo del 2017, molti famiglie lo fermavano con le lacrime agli occhi, perché fermarsi ad osservare che nuotavano era per loro un momento di serenità e di conforto. Tutti a Fano non vedono l’ ora di festeggiare l’ arrivo delle anatre da Ravenna. Sarebbe un’ ottima occasione di incontro tra le due amministrazioni comunali, entrambe governate peraltro dal centro-sinistra, avendo come partito maggioritario il PD.