I Verdi sono pronti a tornare sulla scena politica faentina dopo alcuni anni. Saranno presenti alle prossime elezioni, anche se la modalità della loro partecipazione sono ancora tutte da definire. La nuova organizzazione del movimento politico ambientalista compie ufficialmente il suo primo passo all’interno della vita politica faentina con un comunicato stampa legato alla carenze di treni per i pendolari e ai nuovi orari invernali di Trenitalia, due punti non molto lontani dall’evento dedicato alla transazione energetica, e al cambiamento climatico, che si sarebbe dovuto tenere a Brisighella e che ha fatto molto discutere per la presenza di personalità negazioniste nei confronti dei cambiamenti climatici:
«Ci sono questioni che riguardano tutti i giorni chi lavora, chi si muove per studio, chi si muove per puro piacere turistico; parliamo della possibilità farlo con agilità, grazie al supporto di servizi dei mezzi “pubblici”, in particolare dei treni.
La questione emersa nei giorni scorsi relativa alla riduzione da parte di Trenitalia di ben sei corse – tre mattiniere di andata in direzione Rimini verso Bologna e Milano, tre in serata per l’eventuale ritorno – non è solo una cosa grave che incide negativamente in molta parte di quel 60% circa dei passeggeri pendolari della Regione Emilia-Romagna, ma è indice di una mancanza di visione a 360° che dovrebbe mirare, allo stesso tempo, la qualità della vita di ogni singola persona e la qualità di un sistema di trasporti che nella nostra regione potrebbe divenire un modello eccellente di mobilità metropolitana altamente compatibile con la salute, con l’economia, con la valorizzazione economica ed anche turistica del territorio.
A questo recente evento si aggiunge, purtroppo, l’altra grave riduzione avvenuta in dicembre 2018 di quasi tutte le fermate regionali alle stazioni di Godo e Russi nella Provincia di Ravenna.
Se è vero che “tutte le strade portano a Roma”, non è detto che tutte portino a Godo, Russi e Faenza, ma siamo in un territorio diffusamente antropizzato, e quindi punteggiato di insediamenti abitativi, oltre che di coltivi, in cui poter garantire condizioni per una propria vitalità e prospettive d’impiego per giovani imprese. Tali provvedimenti di Trenitalia devono essere assolutamente governati da una politica progettuale, lungimirante, sensibile e vicina alle persone.
Lo sguardo da vicino, stimolato dalla recente notizia relativa al servizio ferroviario che tocca le nostre realtà, si sposta leggermente per posarsi sulla bella e piccola Brisighella che si è vicina, ma che addirittura si lancia sul grande tema del surriscaldamento del Pianeta con un convegno dedicato in calendario il 16 novembre prossimo. Ammirevole il coraggio dell’attuale amministrazione comunale nell’organizzare un convegno di tale impatto mondial/mediatico. Ragguardevole il tempismo con il quale l’iniziativa prende avvio con un sindaco neo-letto in quota Lega. Di cosa parliamo? Del Convegno con un roboante titolo metà in inglese (magari anche in italiano si poteva) “THERE IS NO CLIMATE EMERGENCY – Transizione energetica: Nuovi orizzonti” che contempla fra i relatori noti nomi esponenti del mondo negazionista sul tema dei cambiamenti climatici.
È vero che il “clima” della nostra terra, fin dalle ere geologiche, non ha un andamento costante e lineare bensì oscillatorio, ma è anche vero che il riscaldamento globale ha avuto un’impennata in questo secolo, e in tutto il mondo, per cause antropiche: su questo è concorde il 97% della comunità scientifica.
Vi chiederete che cos’hanno in comune questo convegno con la faccenda dei treni appena segnalata: l’aumento di CO2 in atmosfera favorisce il riscaldamento del pianeta, l’uso dei treni no”.