C’era anche un po’ di Romagna al 6° Security Summit di Roma, evento di rilevanza internazionale dedicato alla sicurezza, organizzato dal CoESS – Confederation of European Security Services.
Tra gli ospiti che si sono alternati sul palco c’era anche Andrea Fabbri, consigliere faentino dell’Associazione nazionale istituti di Vigilanza Privata (A.N.I.V.P.). L’incontro internazionale, ospitato nei giorni scorsi nella sede di Confcommercio della capitale, ha infatti visto la partecipazione di A.N.I.V.P. in un tutt’uno con Federsicurezza, come rappresentante del settore per l’Italia.
L’associazione e il suo consigliere faentino si sono così potuti confrontare con numerosi esperti del settore, esponenti dei corpi di polizia italiani e stranieri e director delle principali società di sicurezza a livello mondiale. Tanti i temi toccati in questa occasione: dalla prevenzione degli attacchi terroristici, alla partnership tra pubblico e privato, dal futuro della sicurezza, ai cambiamenti e le sfide che le aziende dovranno affrontare a breve.
Per il consigliere Fabbri non si tratta di temi sconosciuti. A.N.I.V.P. è infatti da tempo attiva, tramite Federsicurezza, nei processi e nei gruppi di lavoro del CoESS, confederazione europea fondata 30 anni fa che riunisce al suo interno le principali associazioni datoriali della vigilanza e della sicurezza. CoESS riunisce 23 associazioni nazionali nei Paesi europei, di cui 18 Stati membri dell’Unione Europea, è riconosciuto dalla Commissione Europea come Social partner di questo settore ed è attivo nella costruzione del dialogo con UNI Europa.
Il lavoro del CoESS si svolge durante tutto l’anno in modo continuativo e costante, attraverso diversi gruppi di lavoro nell’ottica del migliorante costante dei servizi di sicurezza. I principali gruppi di lavoro sono: Guarding, Cash Management, Monitoring and Remote Surveillance, Airport Security, Social Dialoge, Cohesion, Maritime Security e Critical Infrastructure. Il fine comune è sempre lo stesso: rafforzare la sicurezza delle comunità, migliorando continuamente l’integrazione fra privato e pubblico.
“Far parte del CoESS è una grande opportunità che mi dà possibilità di lavorare e confrontarmi con chi si occupa di security negli altri Paesi europei – spiega Andrea Fabbri -. Il mio obiettivo è riuscire non solo a contribuire a mettere il tema della sicurezza al centro del tavolo Ue, ma portare sul mio territorio romagnolo alcune delle best practice di security degli altri Paesi da proporre ad aziende e famiglie”.