Il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, in una interrogazione al sindaco di Ravenna, invitato a rispondere in Consiglio comunale, così si esprime:

<<Le nuove tariffe dell’acqua potabile in cui gli utenti di Hera si sono imbattuti solo da aprile 2019, pur retrodatate a tutto il 2018, sono passate sotto silenzio pubblico. Ingiustamente, c’è da dire. Intanto perché le ricadute non sono tutte così favorevoli come si recita (“premiati i consumi corretti”, “graduazione dei prezzi secondo il numero dei famigliari conviventi”), bastando dire, ad esempio, che sono nettamente penalizzate, tranne che si lavino poco, le persone che vivono sole, non di rado anziane e con reddito scarso. Ma prima di tutto per questioni di metodo, che, come succede spesso, si riflettono sulla sostanza.

Un cittadino di Lido Adriano, Riccardo Merendi, ha voluto vederci chiaro, battagliando a lungo con HERA per ottenere risposta. Non essendoci riuscito, ne ha tratto ragione per rivolgere infine, l’8 ottobre scorso, avviando così una collaborazione a più lungo raggio con Lista per Ravenna, un esposto ad ARERA, l’ente pubblico che per legge ha “il compito di tutelare gli interessi dei consumatori. Ne riprendo di seguito il contenuto, trattandosi di un servizio pubblico di interesse generale.

COMUNICAZIONE UN ANNO E MEZZO DOPO – Solo con la bolletta di aprile 2019 Hera ha comunicato ai suoi utenti del servizio idrico integrato di avere “dal 1 gennaio 2019” adeguato “le tariffe del servizio idrico, in linea con quanto previsto dall’Autorità nazionale di regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). La modifica, con l’obiettivo di uniformare le categorie di utilizzo del servizio idrico su tutto il territorio nazionale, verrà completata nel corso del secondo semestre 2019 sulla base delle rilevazioni dei consumi effettuata nel primo semestre, anche per gli adeguamenti riferiti al 2018”. Di qui la voce: “Dettaglio calcoli dal 01.12.2017 al 27.05.2019. Ricalcolo importi fatturati per adeguamenti tariffari”. Il provvedimento di ARERA è stato però deliberato il 28 settembre 2017. Appare dunque evidente che Hera ha informato i suoi utenti di questo provvedimento solo un anno e mezzo dopo la sua adozione, effettuando il ricalcolo delle tariffe addirittura da dicembre 2017. HERA avrebbe dunque potuto informarli già a partire dal 2017, eventualmente senza quantificare ancora gli importi, se da definire. I consumatori avrebbero potuto mettersi meglio al corrente delle nuove disposizioni, assumere decisioni, regolare i propri usi. Tutto ciò è stato loro precluso per totale mancanza di informazione e trasparenza. Molti si sono improvvisamente trovati di fronte a sorprese sgradite.

TRE DOMANDE – Di qui, l’invito rivolto da Riccardo Merendi ad ARERA, di verificare la regolarità del comportamento di HERA, rispondendo anche alle seguenti domande.

  1. è stato legittimo e legale che HERA abbia applicato un conguaglio comunicato dopo che i consumi erano stati effettuati e modificato unilateralmente le condizioni contrattuali, impedendo così ai consumatori di acquistare il bene oggetto della fornitura in modo consapevole e trasparente?
  2. è sufficiente che le bollette abbiano riportato la nota: “Le tariffe sono applicate, salvo conguaglio, sulla base di quanto deliberato dagli organi competenti in ottemperanza al Metodo Tariffario Idrico dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente”, perché HERA abbia potuto vendere l’acqua a tariffe sconosciute, di cui gli utenti si sono resi conto solo dopo averla consumata?
  3. Qualora fossero rilevate irregolarità, ARERA intende prendere i provvedimenti necessari affinché venga stornata dalle bollette la quota di conguaglio relativa ai consumi rilevati prima della comunicazione dell’adeguamento tariffario?

ATERSIR – Sull’acqua governa, vigila e controlla anche un’Autorità della Regione Emilia-Romagna. Si chiama ATERSIR (Agenzia territoriale per i Servizi Idrici e Rifiuti) e giustifica la sua esistenza con il fatto che, trovandosi questi servizi, di fatto, in condizione di monopolio naturale, si ha la necessità di una regolazione del mercato da parte dell’ente pubblico”. Il suo Consiglio locale di Ravenna, composto dai Comuni di questa provincia, ha come maggiore azionista il sindaco del capoluogo. A lui mi rivolgo dunque, con questa interrogazione, per chiedergli se intende invitare la presidente di ATERSIR, cesenate, a dare risposta alle stesse tre domande di cui sopra, così da riferirne i contenuti ai nostri concittadini nella sede più consona ed autorevole, che è il Consiglio comunale>>

Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna