Esattamente trent’anni fa nasceva la società SECAM e la notizia del riconoscimento del secondo brevetto depositato aumenta i motivi di orgoglio dei rappresentanti della società ravennate e di tutti i 30 collaboratori che lavorano oggi nelle diverse società del gruppo.
“Il dispositivo brevettato – esordisce la Presidente della Società, Mirella Del Cunto – nasce da una idea di giovane Dario Francesco Tasselli sulla quale tutta la struttura si è impegnata centrando l’importante obiettivo anche grazie all’aiuto della CNA che ci ha seguito per la registrazione.
Si tratta di un dispositivo per facilitare la separazione solido/liquido nei processi di filtrazione dell’industria chimico/farmaceutica e del trattamento rifiuti.”
“Oltre a tale impegno – afferma Paolo Faccani, product manager di una delle divisioni più importanti della società – c’è anche la consapevole determinazione di un’azienda diventata la prima azienda nazionale nei prodotti per il trattamento acque sotto il profilo patrimoniale, di fatturato e volume di vendite che sta affrontando le sempre maggior sfide competitive conquistando nuovi mercati in Italia ed in alcuni paesi dell’Unione Europea. Scelta purtroppo obbligata a causa anche di un contesto nazionale e locale non particolarmente favorevole per un’industria del nostro settore”.
“Il gruppo SECAM – riprende il presidente – è da sempre un gruppo che opera nell’economia circolare da prima che termine venisse coniato. Oggi, tutte le volte che ne sentiamo parlare proviamo un senso di frustrazione nel constatare che ai vari livelli i amministrativi esiste una colpevole inerzia che impedisce la crescita di questo settore anche ad una azienda sana come la nostra che vorrebbe investire ma non riesce a farlo per una serie di rigidità normative e burocratiche
Non posso nascondere il paradosso che non siamo ancora riusciti ad applicare ai processi produttivi il primo brevetto ottenuto e non vorremmo che anche il secondo rimanesse sulla carta a causa dell’impossibilità che abbiamo di espanderci .
Nonostante queste difficoltà e a costo di delocalizzare parte delle nostre attività continueremo il nostro impegno all’interno della nostra comunità locale per creare valore, occupazione e innovazione.”