Finissage per l’opera L’Eco del Fiume, ideata da Giorgia Pettinari, artista originaria di Senigallia formatasi all’Accademia di belle arti di Ravenna, e realizzata insieme ad un gruppo di detenuti della Casa Circondariale della città durante un laboratorio che li ha coinvolti per un intero semestre, permettendo che la loro creatività si esprimesse per far volare dei variopinti e liberi gabbiani.
L’installazione artistica, consistente, appunto, in uno stormo di gabbiani in volo, pensata per la città di Ravenna, è stata installata in vicolo Gabbiani, nel punto dove un tempo scorrevano i fiumi Lamone e Padenna.
Presenti alla conclusione del progetto di arte urbana l’assessora alle Politiche giovanili, Partecipazione e Servizi sociali Valentina Morigi e la direttrice della Casa Circondariale Carmela De Lorenzo.
“Il Comune di Ravenna – ha affermato l’assessora Valentina Morigi – è da tempo impegnato in una proficua collaborazione con la Casa Circondariale al fine di contribuire al miglioramento delle condizioni delle persone detenute e alla possibilità di un loro reinserimento nella comunità. Attraverso questo progetto di arte urbana la città ha avuto la possibilità di incontrare la realtà del carcere e di mettere in comunicazione “il mondo dentro e il mondo fuori” che, oggi più che mai, hanno necessità di conoscersi, incontrarsi e sviluppare empatia e inclusione sociale”.
“A dicembre del 2017, con la manodopera dei detenuti – ha detto Carmela De Lorenzo, direttrice della Casa Circondariale – è stato inaugurato nella sede carceraria uno spazio polivalente cui è stato dato il nome ”GabbiaNO“. Per un felice incrocio di destini, dopo qualche mese, una giovane artista ha bussato alle nostre porte con l’idea di realizzare dei modelli di gabbiano in compensato, da installare in vicolo dei Gabbiani, per ricordare a tutti che Ravenna è una città di mare. E’ stato così che l’idea del volo e della libertà ha messo insieme persone che difficilmente si sarebbero incontrate offrendo la possibilità di diventare migliori”.
La visione, che è stata accompagnata dal suono dell’antico fiume, è stata molto apprezzata dai residenti, dai passanti e dai titolari delle attività commerciali; si può dire quindi raggiunto l’obiettivo di generare nuovi stimoli e desiderio di conoscenza e inclusione, far memoria del passato di Ravenna come città d’acque, far acquisire uno sguardo nuovo sul luogo e far riaffiorare creatività sopite.