Ieri pomeriggio, in consiglio comunale, il sindaco ha presentato a sorpresa un emendamento alla delibera di adozione di una variante al Piano Urbanistico Edilizio (RUE), già arrivata a pieno completamento, volta ad “aggiornare la cartografia in seguito ad errori materiali riscontrati”. L’emendamento attiene alla questione, avviata al pubblico dibattito e sollevata politicamente da Lista per Ravenna, relativa alla destinazione del parco verde del quartiere Nullo Baldini denominato “di via Nizza”.
Dall’iniziativa di Lista per Ravenna è stata poi avviata una petizione, sostenuta da un Comitato di cittadini del posto, che Roberto Romagnoli ha coordinato anche come primo firmatario e della quale il secondo è stato Alvaro Ancisi, la quale chiedeva di non costruire in quel parco una nuova struttura educativa-scolastica per bambini da 0 a 6 anni, ritenendo che il parco dovesse rimanere integro e che questa struttura dovesse essere realizzata in modi e con una ubicazione ben diversamente convenienti.
La petizione, lanciata il 4 giugno e conclusasi con 3.640 firme, ha colto pienamente tutti i suoi obiettivi, grazie alle assicurazioni ricevute il 20 settembre dalla Giunta comunale all’atto della sua discussione nelle commissioni consiliari Assetto del territorio e Ambiente.
L’emendamento di ieri, approvato all’unanimità, è stato così motivato: «“Nel quartiere Nullo Baldini il tessuto urbanistico risulta caratterizzato da un’edificazione densa con presenza di aree fortemente impermeabilizzate, per questo oggi diventa ancora più importante mantenere e preservare le aree verdi e permeabili presenti a beneficio del microclima urbano”. L’errore che il sindaco ha dunque voluto correggere si deve al fatto che alla storica destinazione urbanistica storica di verde pubblico di quartiere è stata aggiunta il 28 luglio 2009 quella di servizi educativi e scolastici, la quale, con l’approvazione di questo emendamento, viene così cancellata da questo parco.
Dal punto di vista amministrativo, nulla vieta al Comune di costruire, su terreni di sua proprietà, quello che vuole e in qualsiasi momento (al limite un grattacielo da 20 piani), dato che per legge l’approvazione del relativo progetto edilizio modifica all’istante ogni diversa destinazione urbanistica. Ma il gesto del sindaco è importante soprattutto come impegno politico, perché significa che lì non si vuole più edificare niente. Ma è importante anche perché la prima richiesta di non costruire la nuova struttura educativa e scolastica in quel parco, pervenuta dal quartiere Nullo Baldini al sindaco nel maggio 2019, aveva ricevuto il 1° giugno dallo staff del sindaco una risposta nettamente negativa, il cui contenuto terminava così: “La scelta fatta scaturisce da una valutazione complessiva relativa a tutti i punti di cui sopra” (quelli sollevati nella richiesta) “cercando di avere come sempre come obiettivo primario l’interesse generale di tutta la collettività”. La petizione, lanciata di conseguenza quattro giorni dopo, è servita a dimostrare il contrario, grazie dunque all’emendamento con cui il sindaco lo ha riconosciuto».