“La scusa delle giacenze non regge più, il vino 2018 è praticamente tutto già venduto e con la contrazione nella produzione la domanda è tanta e parecchio vivace! Massima attenzione contro importazioni estere”
“Stiamo assistendo ad una vendemmia di qualità, caratterizzata da grappoli rigogliosi e uve sane, mentre per quanto riguarda la quantità si prevediamo una contrazione finale della produzione che dovrebbe assestarsi attorno al 30% rispetto al raccolto 2018”. Sono queste, secondo il Direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini, le caratteristiche di una campagna vitivinicola che mostra, dunque, tutte le condizioni per una robusta ripresa dei prezzi alla produzione dopo che per le uve precoci abbiamo assistito a quotazioni non in linea con le previsioni.
“Ci sono tutti i presupposti per una rapida risalita dei prezzi – aggiunge Zampini – anche perché, sulla base delle informazioni da noi assunte, le giacenze di produzione della campagna 2018 che erano stoccate nelle cantine private e nelle strutture di commercializzazione sono praticamente esaurite”. Quindi, secondo Coldiretti Ravenna, sul mercato ci sarebbe eccome spazio per le nuove produzioni, “peraltro – ci tiene a ribadire il Presidente Nicola Dalmonte – di elevato profilo qualitativo viste anche le condizioni climatiche di fine maturazione che hanno determinato buone rese e gradazioni altrettanto interessanti. Confidando, dunque, prosegue Dalmonte, che i prezzi vadano a premiare la qualità tenendo conto del reale rapporto tra domanda e offerta in un’annata caratterizzata da cali produttivi importanti e, al contempo, da un pressoché generale esaurimento delle giacenze, siamo ad auspicare che i controlli sulla trasparenza dei flussi commerciali non vengano meno. Certe dichiarazioni sulla presenza di eccedenze, infatti, allarmano e non poco; non vorremmo che poi queste fantomatiche giacenze giungessero da altre zone, vedi Spagna. Su questo, come sul rischio di importazioni di vino estero da spacciare poi come romagnolo, vigileremo attentamente perché certe azioni di inquinamento del mercato, se messe in atto, provocherebbero danni irreparabili a tutti gli attori della filiera vitivinicola ravennate”.