Il sindaco Michele de Pascale e l’assessora alla Partecipazione Valentina Morigi hanno incontrato ieri, Giornata della partecipazione e dei beni comuni istituita dalla Regione Emilia Romagna, i gruppi formali e informali che hanno sottoscritto con il Comune di Ravenna un patto di collaborazione per i beni comuni.
Nel 2016 il Comune ha adottato il Regolamento per la collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, strumento che consente ai Comuni di sostenere e valorizzare le azioni di cittadinanza attiva, piccole e grandi, sia da parte di associazioni ma anche di gruppi informali di cittadini e anche di singoli cittadini. Da allora allora il Comune di Ravenna ha sottoscritto 21 patti di collaborazione, 18 dei quali tuttora attivi e 3 conclusi, che vanno dalle forme più semplici (cura del verde ed eventi di animazione) a forme molto complesse come la rigenerazione e la gestione di immobili (inutilizzati) che sono stati restituiti alla comunità (alcuni esempi virtuosi su tutti la Casa dei volontari di Piangipane, la Pesa di Classe, la Casa delle donne). I cittadini beneficiano di semplificazioni e agevolazioni (sostanzialmente esenzioni o tariffe ridotte) di tipo burocratico/amministrativo. Dallo scorso anno l’assessorato alla Partecipazione pubblica un bando contributi a sostegno dei firmatari dei patti di collaborazione. Durante l’incontro sono stati firmati 6 nuovi patti di collaborazione ed è stato presentato il bando 2019 dedicato ai gruppi firmatari dei patti, per avere accesso a delle risorse messe a disposizione dal Comune di Ravenna per le spese legate alle loro attività di cura dei beni comuni.
“Questo incontro – ha dichiarato il sindaco Michele de Pascale – rappresenta per noi l’occasione per fare il punto insieme a voi su quello che in questi anni è stato possibile fare su tanti aspetti della vita della nostra città grazie al vostro impegno, su cosa può essere ancora migliorato e su quali altre opportunità possono esserci.
Il Regolamento per la collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani è uno degli strumenti più innovativi di relazione tra realtà del territorio e amministrazione comunale. Ciò di cui vi siete presi cura, che spesso rischia di apparire come di nessuno, in realtà è di tutti. L’appartenenza di questi beni alla comunità passa da una assunzione di responsabilità e voi, oltre a segnalare un problema o una situazione, cosa che è già di per sé un gesto civico, vi siete anche resi disponibili a essere parte della soluzione di quale problema. Questa è una cosa meravigliosa ed è un grande esempio per tutta la nostra comunità. Perché siamo una terra che ha nel senso civico uno dei suoi tratti identitari, ma non lo abbiamo ereditato per via genetica; lo abbiamo coltivato attraverso l’esempio, tramandandolo di generazione in generazione”.
“Il nostro territorio – ha dichiarato l’assessora alla Partecipazione Valentina Morigi – ha una storia di attivismo civico molto proficua, che nasce dall’associazionismo e dall’attenzione che le amministrazioni hanno sempre avuto al tema della partecipazione. Quello di Ravenna infatti è stato il primo Comune in Italia a sperimentare delle forme di decentramento amministrativo.
Questa tradizione di partecipazione civica ha avuto come seguito naturale la nascita di tante associazioni e di una grande senso civico nei cittadini di Ravenna. Tutto questo ci ha portato a sperimentare anche un Regolamento per la valorizzazione e la rigenerazione dei beni comuni, un atto che resterà e sarà sempre di tutti, uno strumento nelle mani dei cittadini con cui poter richiedere di rigenerare e di curare un bene pubblico, che tutelerà questa forma molto bella di partecipazione e di attivismo dei cittadini in futuro. A disposizione dei patti abbiamo messo anche un piccolo budget, perché fosse possibile, attraverso un bando, concedere anche un contributo a chi si rende disponibile a curare un bene comune”.
Il Regolamento per la collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani è uno strumento snello (a oggi circa duecento Comuni lo stanno utilizzando) che consente ai Comuni di sostenere e valorizzare le azioni di cittadinanza attiva (piccole e grandi) sia da parte di associazioni ma anche di gruppi informali di cittadini e anche di singoli cittadini. L’idea è quella di sperimentare un nuovo rapporto tra amministrazione e cittadini (detta amministrazione condivisa) attuando il principio di sussidiarietà orizzontale di cui all’articolo 118, ultimo comma della Costituzione, cioè consentendo a cittadini ed amministrazioni di svolgere su un piano paritario attività di interesse generale. Il Regolamento si concretizza attraverso un patto di collaborazione (approvato con determina dirigenziale) che prevede una fase di proposta di un progetto da parte di un gruppo (o associazione), una fase di coprogettazione del progetto proposto in cui ci si incontra con gli uffici competenti in materia e si valuta la possibilità di realizzare il progetto e poi si procede con la realizzazione del progetto.