“Sono già iniziate le polemiche da parte delle sigle antifasciste per la consueta commemorazione del gerarca Ettore Muti, organizzata dalla sezione provinciale degli Arditi, che si terrà domenica 25 agosto presso il cimitero monumentale di Ravenna. Forza Nuova, che parteciperà come tutti gli anni con una propria delegazione all’evento, risponde protocollando in mattinata presso gli uffici preposti del comune la richiesta di intitolazione di una via, in quel di Ravenna, al tenente colonnello deceduto in circostanze ancora oggi non chiare, la notte tra il 23 e 24 agosto del ’43” commenta Forza Nuova Ravenna.
“Innanzi a chi, ancora, si ostina a voler insabbiare la memoria storica d’Italia, innanzi a chi vuol screditare le maestose imprese di coloro che sacrificarono la propria vita in difesa della propria terra e del proprio popolo, rispondiamo con un compassionevole sorriso, del resto non tutti possono cogliere l’infinito romanticismo di coloro che hanno lottato oltre l’ultimo respiro per un alto ideale, tra consapevolezza, verità, onestà e libertà” – così interviene Desideria Raggi, responsabile regionale Romagna per Forza Nuova.
“Nell’epoca dell’aridità storico-culturale, dove parola d’ordine è il revisionismo da parte dei soliti che, per decenni, hanno usurpato la storia italiana plasmandola a proprio piacimento – continua la Raggi – è dovere che si riconoscano le gesta di coloro che fecero grande la patria, è ora di riconoscere il tenente colonnello Ettore Muti, il Gim dagli occhi verdi, così soprannominato dal D’Annunzio, il militare più medagliato d’Italia, colui che, attraverso le sue gesta, da Fiume all’Etiopia, passando per Francia ed Inghilterra, ha reso grande l’Italia in tempo di guerra.”
“È dovere morale, oltre che storico, poterlo ricordare e commemorare dignitosamente, proprio nella città che diede i natali all’eroe alato e per questo stamane mi sono recata personalmente a protocollare, presso gli uffici comunali preposti, la richiesta affinché venga intitolata una via di Ravenna in suo onore. Del resto – conclude – non possono esistere eroi defunti di seria A e di serie B.”