Il simbolo dei tanti prestigiosi risultati del Centro Sub Nuoto Club 2000 nella stagione sportiva che consuma i suoi ultimi giorni è sicuramente l’ormai 18enne nuotatore Michele Busa, studente dell’Istituto tecnico per ragionieri “Oriani” divisione Relazioni internazionali e marketing. Solo nell’ultimo mese Michy Busa ha messo al collo cinque medaglie d’oro nei 50 e 100 metri farfalla, nei 50 dorso, nei 50 e 100 stile libero ai Campionati emiliano-romagnoli di Categoria in vasca lunga nella categoria Junior, prima del tris messo a segno ai Nazionali di Roma.
La maggiore età è alle porte, martedì 21 agosto: cosa cambierà?
“Avrò più responsabilità sul piano personale e spero di fare in fretta a superare gli esami, che sono difficili, per avere la patente di guida: ho molti amici fuori da Faenza e finora ho approfittato della pazienza dei miei genitori per farmi portare un po’ ovunque; mentre dal punto di vista sportivo non cambierà nulla, a parte il fatto che dall’inizio della stagione sportiva 2019-2020, l’1 settembre, salirò dalla categoria ‘Juniores’ alla categoria ‘Cadetti’, nel cui ambito nuoterò dalla prima gara prevista per la fine di ottobre”.
La tua ultima annata è stata favolosa: basti pensare che al Campionato italiano estivo di Categoria del 2018 avevi conquistato “solamente” la medaglia d’argento nei 50 dorso, mentre una settimana fa sei tornato da Roma con medaglia d’argento nei 100 farfalla e nei 50 dorso, medaglia di bronzo nei 50 farfalla.
“Stavolta mi sentivo più a mio agio, più tranquillo, ho messo a frutto la maggiore esperienza ad alto livello in termini di gestione delle gare; nel 2018 era la mia prima volta ai Campionati italiani, mentre quest’anno ho nuotato anche al “Sette Colli”, sempre a Roma dove c’erano i migliori”.
Nella tua crescita personale ha inciso molto l’avere vicino Giorgio Maccolini come allenatore: qual è il consiglio non tecnico più insistente che ti ha dato?
“Rimanere sempre umile e pensare che la gara più importante da fare è quella che viene dopo”.
Quanto ti ha infastidito vedere che il titolo di campione italiano Junior nei 50 metri dorso ti è sfuggito per un solo centesimo di secondo?
“Parto dal presupposto che 26:09 è il mio migliore tempo di sempre e che la mia gara è stata quasi perfetta… Dico ‘quasi’, perché ero in vantaggio quando mancavano 5 metri, poi ho sbagliato l’arrivo, nel senso che ho fatto una bracciata in più di quello che avrei dovuto fare: sono arrivato ‘corto’… Lo hanno confermato le riprese televisive che ho guardato e riguardato. Il vincitore, Ciavarella che è più alto di me, si è allungato bene ed ha toccato un centesimo prima. Insomma, mi scoccia proprio, ma non finisce qui… è un insegnamento.
Qual è il tuo punto di forza nelle gare?
“E’ la fase subacquea; infatti le competizioni che preferisco sono quelle in vasca corta, anche se ormai contano poco. Io preferisco la vasca da 25 metri a quella da 50. Sono un velocista e non partecipo a gare su distanze superiori ai 100 metri, a parte i 200 farfalla.
Quali sono le medaglie conquistate nella stagione 2018-2019 che ti hanno portato le maggiori soddisfazioni?
“Quella d’oro nei 50 dorso ai Criteria Giovanili di Riccione, quella d’argento nei 100 farfalla di pochi giorni fa a Roma e, anche se non mi sono piazzato sul podio, l’ottavo posto nei 50 farfalla dei Campionati italiani Assoluti invernali in vasca corta a Riccione, perché si è trattato del mio migliore piazzamento italiano assoluto di sempre”.
Ti gratifica o ti pesa essere l’atleta di punta del Centro Sub Nuoto Club 2000, società con circa 3.100 soci e 267 atleti agonisti?
“Mi gratifica, sono felice di nuotare a Faenza, la mia città: tutti mi coccolano e la Società mi è sempre vicina. Di ‘pesi’ proprio non ne ho”.
Cosa fa Michele Busa fuori dall’acqua?
“In acqua mi diverte moltissimo giocare a pallanuoto nelle squadre del Centro Sub Nuoto, dove siamo tutti amici. Fuori, a parte l’andare a scuola, gioco a pallacanestro quando riesco a organizzare una partita con gli amici per tre ore al mattino: non sono forte, anzi, sono abbastanza scarso. Poi mi piace tantissimo giocare, sempre con gli amici, a marafone-beccaccino, il gioco a carte dei romagnoli”.