Nel pomeriggio di lunedì 24 giugno, Polizia e Carabinieri sono intervenuti nella villa della famiglia Cagnoni dopo che alcuni vicini avevano segnalato la presenza di alcuni ignoti intenti ad introdursi nella proprietà privata. L’abitazione, in via Padre Genocchi, è la casa dove fu ritrovata nel 2016, senza vita, Giulia Ballestri, 39enne moglie del medico ravennate Matteo Cagnoni. Per la morte della donna, Matteo Cagnoni è stato condannato all’ergastolo nel processo di primo grado conclusosi nel giugno dello scorso anno.
Le verifiche delle forze dell’ordine di lunedì pomeriggio hanno confermato come la dimora sia purtroppo sede di un macabro via vai di persone: ignoti che s’introducono all’interno della villa, probabilmente anche all’interno delle varie stanze dove si è consumato l’omicidio di Giulia Ballestri. Le ricerche di polizia e carabinieri, tuttavia, si sono concluse con un nulla di fatto. Al loro arrivo, le persone che si erano introdotte all’interno della villa erano già sparite.

Nei giorni scorsi le stesse forze dell’ordine erano state chiamate per un episodio simile. Il 5 giugno scorso, durante un sopralluogo autorizzato dalla Corte d’Assise d’appello di Bologna, la porta d’ingresso è stata trovata bloccata dall’interno mentre un ingresso laterale è risultato sfondato con evidenti segni di effrazione. Dalla villa però non sembra sia stato portato via niente.

L’edificio è ancora sotto sequestro. La Procura ha quindi aperto un fascicolo per il reato di violazione di sigilli