Non c’è alcun piano di abbattimento dei daini in Emilia-Romagna, nemmeno in quei territori non idonei, come la pineta di Classe nel ravennate e il Po di Volano nel ferrarese, dove la popolazione di questi ungulati, frutto di fughe accidentali, ha raggiunto numeri consistenti.
Lo sostiene la Regione Emilia-Romagna, intervenendo su un tema molto dibattuto in questi giorni. Per affrontare il problema della presenza dei daini (che ammontano a 208 nel ferrarese e 311 nel ravennate – dati Ispra e Servizi regionali), la Regione in collaborazione con i Carabinieri forestali e il Parco del Delta del Po, responsabili della gestione dei territori occupati dalle due popolazioni, hanno avviato un Piano di rimozione dei daini, che verrà sottoposto al parere vincolante di Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, già coinvolto nell’approccio tecnico per la soluzione del problema.
I daini, chiarisce sempre la Regione, dovranno essere catturati da tecnici faunistici e operatori specializzati, sterilizzati e traslocati anche presso aree private adeguatamente autorizzate e dotate di recinzioni per evitare la fuga degli animali. Con alcuni soggetti privati, peraltro, la Regione ha già avviato contatti e preso i primi accordi.