“È iniquo e discriminatorio accostare qualsiasi religione agli atti di cui si macchiano i fanatici che la usano per giustificare le proprie azioni violente” commenta Maurizio Randi, segretario comunale del Partito Democratico “Queste generalizzazioni generano incomprensione, impediscono il dialogo, favoriscono le estremizzazioni.
Celebrare la preghiera di rottura del digiuno e consumare il pasto collettivamente, con tutta la città, deriva da una reciproca ricerca di dialogo. Farsi conoscere, aprirsi, invitare i propri concittadini significa sentirsi cittadini e questa è una cosa bellissima.
Dialogare non significa abbassare la guardia, rinunciare alle proprie tradizioni e identità, significa disinnescare le occasioni di conflitto, vuol dire rafforzare il capitale sociale della città, contribuisce ad una comunità più forte e sicura. Spingere ai margini, isolare, porta invece alla diffidenza, all’odio e alla radicalizzazione ed è un peccato che forze politiche alimentino questi sentimenti usando la paura” spiega Randi.
“Piazza del Popolo, è questo il suo nome, è il luogo del popolo di Faenza, di tutti noi cittadini, è il luogo dove la città si incontra e dove tutte le sue belle e diverse anime si sono confrontate e hanno dialogato in passato, così lo fanno ora e così lo faranno in futuro. Siamo felici che chi fa parte della seconda più grande comunità religiosa di Faenza, dopo quella Cattolica ovviamente, voglia condividere con tutti gli altri cittadini un momento di festa per loro importante”.