Le piene che hanno interessato ieri anche il territorio della Bassa Romagna sono la dimostrazione che non è più rinviabile il completamento delle casse di espansione del Senio. Se fortunatamente anche questa volta è andata bene (a differenza di altri territori vicini), Legambiente chiede un impegno concreto da parte dei candidati sindaco alle prossime amministrative per la sicurezza idraulica.
Nei mesi scorsi la regione aveva annunciato che sono pronti a partire oltre 700 cantieri per la sicurezza del territorio: 44 saranno nella provincia di Ravenna, per 18 milioni e 700 mila euro, tra cui la realizzazione delle Cassa di espansione del Senio per 8,5 milioni, ma più volte nel corso degli ultimi anni l’ultimazione di quest’opera è stata annunciata come imminente. Fino ad allora tutti i centri abitati che sorgono lungo il Senio sono considerati a rischio idraulico elevato o molto elevatoe più di una volta negli ultimi anni il fiume ha raggiunto livelli preoccupanti,
“Si tratta di un progetto che si trascina da oltre 25 anni– ha commentato Yuri Rambelli,presidente del circolo Legambiente “A. Cederna”– e che dovrebbe servire secondo i documenti regionali a mettere in sostanziale sicurezza l’intera asta fluviale del Senio a valle della via Emilia, perché dunque ancora non si sa quando verrà completato?”
Le ultime notizie riferivano di un avvio dei cantieri entro settembre. Purtroppo non è la prima volta che il completamento di quest’opera viene annunciato come imminente: già lo scorso agosto giunse la notizia che erano stati finalmente sbloccati i fondi previsti dal protocollo di intesa siglato a dicembre 2017 dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dall’allora ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti e che quindi si poteva finalmente ultimare la progettazione e avviare i cantieri. E proprio nel dicembre 2017, durante l’incontro organizzato a Rossetta dall’associazione Amici del Fiume Senio sulla sicurezza idraulica del corso d’acqua, Claudio Miccoli, dirigente della Regione Emilia-Romagna, riferì che a breve si sarebbe partiti con la gara di appalto per arrivare al completamento dell’opera in 18-24 mesi. Andando ancora più indietro nel tempo, nell’autunno 2014 quando Legambiente e l’associazione Amici del Fiume Senio realizzarono un flash mob con badili e carriola alla mano per chiedere il completamento dei lavori, un tabellone affisso all’ingresso del cantiere indicava come data di completamento il marzo 2015. Nel dicembre 2015 invece, rispondendo ad un’interpellanza in assemblea legislativa, l’assessore regionale Gazzolo parlava di casse di espansione in fase di completamento, prevedendo tempi di esecuzione “di circa 24 mesi”; mentre nel 2016 spiegava che “nel 2017 ci attendiamo che possano partire in Emilia-Romagna altre opere importanti e attese, compreso il completamento delle casse di espansione del fiume Senio”.
“A che punto siamo quindi?– conclude Legambiente – Chiediamo ai candidati Sindaco delle prossime amministrative un impegno concreto per la sicurezza idraulica della Bassa Romagna”.