“Come ogni anno puntualissime, alla vigilia della stagione, le associazioni di categoria e i singoli imprenditori della Riviera lamentano la mancanza di lavoratori. Ed in maniera sistematica, ancora una volta come ogni anno, vediamo strumentalizzata la realtà” Articolo 1 Movimento Democratico e Progressita attacca i rappresentanti dei lavoratori che in questi giorni hanno lamentato problematiche a trovare personale per iniziare l’imminente stagione turistica. Lamentele che, secondo la forza di sinistra, nascondono diverse mancanze degli stessi imprenditori in materia di diritti dei lavoratori.
“Esattamente come l’anno scorso ribadiamo quello che pensiamo. Un’indagine di Asshotel Confesercenti Emilia-Romagna racconta la difficoltà dell’83% delle imprese nel reperire lavoratori stagionali e ne evidenzia le cause che spaziano dalla mancanza di competenze, alla poca elasticità fino all’inesperienza.
Ancora una volta vediamo ignorare, tra le cause principali, la condizione di lavoro di chi decide di “fare la stagione”. Noi crediamo che, guardando meglio la realtà e la situazione, non si possa continuare a ignorare come le condizioni di lavoro degli stagionali nel settore turistico abbiano, negli ultimi anni, certamente collaborato all’allontanamento di migliaia di lavoratori, la maggior parte giovanissimi, dalla Riviera. È inaccettabile ancora una volta addossare la colpa ai lavoratori. E come l’anno scorso ribadiamo con forza che i problemi sono rimasti gli stessi:
la verità è che le condizioni di lavoro stagionale in riviera oramai sono in molti casi inaccettabili ed è questa la ragione che spinge centinaia di giovani a rinunciare ad un impiego estivo oppure a tentare in altri settori.
La verità è che il contratto a chiamata funge da paracadute per il titolare quando il rapporto di lavoro è quasi completamente in nero, il punto è che si offrono ai ragazzi paghe misere calcolate sulla base di una giornata oppure di una “mesata” indipendentemente dalle ore lavorate.
La verità è che oramai se servono 4 camerieri in sala non importa, si risolve tirando il collo a 2, lavorando fino a 12 ore al giorno senza un giorno di riposo.
Quali sono i contratti che si propongono, quali le condizioni e le retribuzioni? Cosa fanno le aziende per fidelizzare i propri dipendenti e per favorire una continuità nel rapporto di lavoro anche se stagionale? Cosa li spinge a non tornare la stagione successiva? Se vogliamo ragionare seriamente sul perché si faccia fatica a trovare mano d’opera in questo settore dobbiamo obbligatoriamente guardare anche a tutto ciò.
Senza ipocrisie, senza strumentalizzazioni. Il turismo in Riviera torna competitivo se offre servizi di qualità che si fondano anche e soprattutto su lavoro qualificato e ben retribuito. Ognuno faccia la propria parte, a partire da chi fa impresa. Noi di Art.1 – Movimento Democratico e Progressista intanto siamo dalla parte di quei tantissimi giovani, la maggioranza, che non è vero che “non hanno voglia di far fatica” ma chiedono giuste condizioni di lavoro”.