Sul fronte della copertura vaccinale l’Emilia-Romagna si posiziona oltre la soglia del 95%, che garantisce la cosiddetta ‘immunità di gregge’. È quanto emerge dai dati della Regione secondo cui al 31 dicembre è stato superato il ‘muro’ del 95% per tutte le vaccinazioni rese obbligatorie dalla legge regionale varata nel 2016 al fine della frequenza all’asilo nido: difterite, tetano, poliomielite, si assestano ciascuna al 95,7%, ed epatite B al 95,5%.
Obiettivo raggiunto, evidenzia la Regione, anche per quanto riguarda emofilo B e pertosse, poi aggiunte dalla normativa nazionale, mentre per morbillo-parotite-rosolia (Mpr) la copertura è passata dall’87,2% del 2016 al 93,5% del 2018 che, per i bambini di 36 mesi, quindi nati nel 2015, la percentuale raggiunge il 95,8%. Di “un risultato straordinario” parlano il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore alla Sanità Sergio Venturi che sottolineano come si sia recuperato il calo.
Complessivamente, le percentuali crescono in tutte le province, Romagna compresa, dove le coperture al 24^ mese sono costantemente salite nell’ultimo triennio, avvicinandosi anch’esse alla soglia del 95% (con Ravenna che già la supera). Particolarmente virtuosa la situazione a Parma, dove per le quattro obbligatorie per legge regionale la copertura si attesta intorno al 97% a 24 mesi e raggiunge il 99% a 36 mesi. E, in Emilia-Romagna, tutte le vaccinazioni previste dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale per l’età pediatrica sono assicurate senza tempi di attesa: l’Ausl, infatti, invia a casa la lettera con la data dell’appuntamento, compatibile con le scadenze corrette del calendario vaccinale.