Per Asppi di Ravenna il servizio di presa visione delle pratiche comunali va accelerato. E’ inaccettabile che per avere visione e copie di quando depositato negli archivi del Comune di Ravenna occorrano anche due mesi. Oggi per la vendita di un immobile serve una relazione di conformità che deve essere fatta da un tecnico dopo consultazione della documentazione che spesso non è in possesso del proprietario e quindi occorre rivolgersi agli uffici comunali per reperirla, con i ritardi noti ed il rischio di perdere “l’affare”.

Anche la recente richiesta, da parte del Comune, della documentazione relativa all’abitazione per poter usufruire dei fondi previsti dalla Regione per gli eventi calamitosi del 2017, si è scontrata con i “tempi lunghi” per il rilascio, così per molti aventi diritto e in regola con i precedenti invii della documentazione, il tutto si è risolto con un nulla di fatto. In questo il Comune dovrebbe fare un “mea culpa” e, se possibile, rimediare.

Dall’incontro con l’assessora Federica Del Conte, per i necessari chiarimenti, è emerso che il Comune ha intrapreso diverse azioni organizzative volte a ridurre i tempi eccessivi per le pratiche di “accesso agli atti” e ciò ha consentito di dimezzare i tempi che erano necessari nel 2017.

“Per reperire i documenti oggi siamo arrivati ad una media di 30 giorni, dai circa 60 giorni che si erano resi necessari all’inizio del mandato di questa Amministrazione. Movimentiamo circa 5mila pratiche l’anno (il doppio rispetto agli anni passati) e non dobbiamo sottovalutare la complessità della movimentazione delle pratiche dell’archivio comunale, costituito da documenti dal 1947 ad oggi, dislocati in ben 6 archivi, situati non solo in città, ma anche nel forese. Talvolta purtroppo può succedere anche che il reperimento di una pratica rispetto ad un’altra sia più impegnativo, ma siamo contenti di aver riportato la media dei tempi entro i 30 giorni. Infine ci stiamo organizzando per il raggiungimento di un importantissimo obiettivo: la digitalizzazione di tutto l’archivio, per rendere “immediata” ogni acquisizione di documentazione e fornire all’utenza un servizio rapido e al passo coi tempi”. Per Del Conte questo percorso potrebbe essere avviato già entro il mandato.

Per Asppi restano tempi comunque inaccettabili e valuta necessari provvedimenti che comunque accelerino le tempistiche di rilascio degli atti, o che le pratiche che li richiedono siano comunque evase a fronte di un impegno di un successivo invio, cioè dopo la loro acquisizione. Va anche detto che al momento risulta che, nelle email di risposta del Comune, alle richieste di accesso agli atti, permane ancora la formulazione standard dei “60 giorni” per la risposta. Inoltre, Asppi puntualizza che il ricorso alla digitalizzazione, soprattutto col ricorso a soggetti esterni, comporta anche il rischio di una perdita di documenti, come già avvenuto per documenti e planimetrie catastali. E perché non utilizzare personale che in alcune parti della settimana possono essere in esubero in alcuni uffici per essere dedicati a smaltire l’arretrato?