Occorrono decisioni affinché il progetto “Hub portuale 2017” non debba subire ulteriori ritardi e compromettere le attività e gli interessi legati alla portualità ravennate.
Le associazioni di categoria che rappresentano le industrie ed i terminal che si affacciano sul canale Candiano; le attività commerciali al servizio della merce che nel porto hanno il loro “core business”, ovvero le imprese di spedizione e dell’autotrasporto; i mediatori marittimi; le agenzie marittime; le molteplici attività di assistenza alla merce ed alla nave; nonché i servizi tecnico nautici; le imprese portuali e le rappresentanze sindacali dei lavoratori che operano in porto, identificano il complesso degli interessi legati alla portualità ravennate.
La Commissione Porto Trasporti e Logistica della Camera di commercio di Ravenna (in cui siedono i rappresentanti di CNA, Confartigianato, Confindustria, Confimi, ARSI, Associazione agenti e mediatori marittimi, Legacoop, AGCI, Confcooperative, Confcommercio), d’intesa con il Tavolo provinciale dell’Imprenditoria, le Associazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, I’Unione degli utenti e degli operatori del porto di Ravenna, il Comitato unitario dell’autotrasporto della provincia di Ravenna e gli operatori dei servizi tecnico-nautici, ribadisce la necessità e l’urgenza di affrontare le attuali criticità della portualità ravennate.
Il porto, nel suo insieme, è indubbiamente il comparto economico di maggior peso e, della ricchezza che produce, ne beneficiano non solo la città e la provincia, ma anche la produzione industriale della regione. Con una movimentazione annuale di 26.500 tonnellate di merci e un traffico di 7.600 treni e 3.300 navi, al porto fanno riferimento 258 aziende che occupano 6.500 dipendenti e generano 12.000 posti di lavoro considerando l’indotto.
Tale premessa induce, tuttavia, ad una riflessione sull’andamento complessivo, nel tempo, delle operazioni commerciali che, seppur non in flessione negli anni post 2007, riflette percentuali di crescita modeste rispetto al trend della portualità nazionale.
Per favorire la necessaria inversione di tendenza, i promotori del presente appello ritengono che l’adeguamento infrastrutturale del porto canale sia condizione necessaria per la salvaguardia del patrimonio portuale, il cui sviluppo è imprescindibilmente connesso alla realizzazione del progetto “HUB portuale 2017”, che contempla interventi straordinari unitamente ad attenzioni rivolte alle attività di ordinaria amministrazione di cui un porto necessita.
Risulta pertanto urgente dare continuità alle iniziative assunte ed avviate dall’ AdSP nell’interesse generale del locale cluster marittimo per scongiurare un “rischio fallimento” che non sarebbe solo ravennate ma coinvolgerebbe, in negativo, tutto il sistema portuale nazionale.
Si fa quindi appello alla politica, agli Enti ed alle Istituzioni pubbliche che governano le attività portuali ed alle Autorità preposte ad assumere “decisioni” affinché, attraverso la massima sinergia, il Progetto “Hub portuale 2017” non abbia a subire ritardi che comprometterebbero la competitività del nostro porto con gravi ripercussioni sull’intera economia di Ravenna, che non può permettersi altre crisi industriali.